Skip to content

La teoria della societá di H. Spencer


9.20 Spencer intende la natura come una totalità vivente, e sottintende alla sua evoluzione un principio olistico caratterizzato da rigide leggi. La società, così, finisce per essere il risultato di un lungo processo evolutivo, più precisamente un processo di continua e crescente aggregazione che porta a parlare di società semplici, composte e doppiamente composte; in ogni caso, Spencer non arriva al costruttivismo di Comte perché, in primo luogo, si preoccupa di preservare l’individuo dall’eccessiva interferenza da parte dello Stato.

9.21 I due principali tipi di società sono quella militare (più arcaica) e quella industriale, anche se entrambe possono ripresentarsi nei diversi periodi della storia. Il diverso tipo di società dà luogo a una diversa organizzazione del lavoro: la società industriale, con la sua specializzazione e divisione del lavoro, esprime un sistema di regole artificiali che nascono dalla concorrenza, la quale non va combattuta, a meno di ripiombare nella primitiva società militare (è il caso delle organizzazioni comuniste).

9.22 In una società industriale, l’individuo ha limiti molto ampi per la propria azione, dal momento che la società ha come scopo primario proprio difendere l’individualità dei singoli, e in primo luogo la loro libertà e proprietà, sviluppando le migliori condizioni per la massima espressione della vita individuale. Essa, comunque, incontra dei limiti ben precisi nella legge, ma entro tali limiti gli spazi d’azione sono lasciati all’iniziativa dei singoli, mentre la sfera d’intervento pubblica si restringe sempre di più.

9.23 La società industriale più matura porta a federalismo e decentralizzazione. Da ciò deriva una vita individuale sempre più autonoma dalla sfera governativa, che si ritira in specifiche e limitate funzioni. Non mancano, tuttavia, gli inconvenienti: ci sono alcuni individui (operai, alcuni lavoratori) che si sacrificano per garantire lo sviluppo dell’intera società e della libertà Spencer auspica che il mondo operaio possa migliorare le proprie condizioni e per questo incoraggia le organizzazioni che possano opporsi alla smisuratezza della società industriale.

9.24 Oltre agli elementi di disagio materiale, ve ne sono altri morali come l’egoismo che, con l’obiettivo del guadagno, finisce per prendere il sopravvento. Spencer ritiene che i principi etici siano fondamentali per portare l’uomo verso un effettivo miglioramento: non rifiuta la logica industriale, ma ricerca una sorta di utilitarismo razionale che sappia conciliare egoismo e altruismo, conciliazione resa possibile dalle leggi dell’evoluzione alle quali tutto finisce per sottomettersi.

9.25 L’evoluzione sociale è stata in grado di raccogliere il meglio delle attività umane (anche di quelle in intenzionali), ma il mondo moderno non sempre ha saputo capirle e difenderle: il Comunismo, ad esempio, e il nazionalismo, hanno proposto una razionalizzazione totale dell’economia, che sfocia nei maggiori pericoli delle società industriali europee, cioè totalitarismo e militarismo (ritorno alla primitiva società militare). Per questo, Spencer è fautore di un pacifismo fondato sulla ragione, cioè sull’analisi delle condizioni che hanno favorito lo sviluppo dell’umanità, e di un organismo internazionale che operi al di sopra delle barriere costituite dai vari egoismi nazionali.

Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.