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Le determinanti dell’azione politica


3.37 L’azione politica deve dipendere dagli interessi e dalle necessità quotidiane dei cittadini, da cui deriva l’obbligo della giustizia (primo: difesa della proprietà privata). Per questo, sono pericolosi quei partiti che propongono una razionalità astratta, delle convinzioni generali sulla natura del potere che nulla hanno a che fare con la situazione attuale. sono solo utopismi che generano irrigidimenti e, proponendo grandi riforme dell’umanità, impediscono di ottenere una vera stabilità in un paese.

3.39 In politica è estremamente difficile distinguere nettamente il giusto dallo sbagliato; è necessario muoversi con prudenza e moderazione, che consentono di opporsi alle pretese utopiche e all’ignoranza dogmatica e confusionaria. Questo atteggiamento è insito nella costituzione inglese ed è praticato dai partiti, che sono partiti d’interesse e non di principio/d’affetto.

3.40 Autorità – Libertà ➔ Tra le due entità c’è continuo scambio e arricchimento: lo Stato – Individuo ➔ sviluppo della società politica (➔AUTORITA’) ha portato a maggior sicurezza e libertà, e poi a un maggior arricchimento. Non è possibile realizzare una libertà astratta, poiché c’è sempre uno stretto legame tra l’autorità (legittima) e la libertà, e tra la libertà e il progresso/arricchimento.

3.42 Nessun individuo è autorizzato a compiere violente innovazioni (=utopismo): bisogna allora che il potere legislativo sia suddiviso tra due diverse assemblee, ciascuna autonoma dall’altra per dare validità ai propri atti. Hume approva la “costituzione mista”, che con i suoi elementi - monarchico, aristocratico e democratico – dava stabilità alla costituzione inglese generando il consenso verso di essa.

3.43 Il consenso non è mai definitivo (non ci può essere un contratto originale vincolante per le generazioni future alla maniera di Rousseau), ma deve essere continuamente ribadito a seconda delle circostanze, che lo arricchiscono di nuovi contenuti e regole.

3.44 Il rapporto autorità-libertà permette un giusto equilibrio stabilità-innovazione: in Inghilterra, la Camera dei Lords rappresenta la tradizione (autorità), la Camera dei Comuni l’innovazione (libertà).

3.45 Non c’è motivo di “gelosia” nei confronti dei successi economici dei paesi vicini: l’attività interna di ogni nazione è incrementata dai progressi delle altre, e l’arricchimento di un paese vicino stimola l’altro a produrre per incrementare il commercio. L’attività mercantile, in questo senso, non va screditata, poiché è la vera attività produttiva (per i singoli, per la nazione e per quelle vicine).

3.46 Lo sviluppo economico non è messo in pericolo tanto da fattori internazionali quanto da questioni interne, specie dal sistema tributario, che in sé non è scorretto, ma lo diventa quando se ne abusa: ad esempio, quando si crea la “situazione mostruosa” in cui lo Stato si serve delle tasse non per dare servizi ma per pagare debiti precedentemente contratti in altro modo.

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