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Il Protestantesimo con Lutero (1483- 1546)

Figlio di un contadino, Lutero finiti gli studi universitari nelle arti liberali, stava per iscriversi alla facoltà di diritto quando decise di farsi frate entrando a Erfurt. Studiò teologia a Wittenberg.
Un uomo tanto tormentato, esitante e sottile quanto aggressivo nei suoi attacchi contro Roma.

Lasciò segni indelebili nella cristianità e nella storia perché le sue dottrine teologiche sulla grazia e sulla salvezza erano del tutto incompatibili con i principi teologici della chiesa. Infatti la rivoluzione luterana viene intesa come l’irruzione di Dio nel mondo. Dio ci considera giusti perché abbiamo la fede e non per qualche nostro merito e la salvezza ci viene data per grazia divina mediante la fede in Cristo. Quindi è la grazia che ci salva e produce le opere, e non sono le opere che ci rendono meritevoli della grazia. Il pensiero di Lutero veniva intesa come la negazione più risoluta del fatto che l’uomo potesse raggiungere Dio con i propri meriti.  Mentre la chiesa sosteneva che l’uomo doveva guadagnarsi la salvezza eterna con le proprie opere meritorie ( penitenze, digiuni, pellegrinaggi, indulgenze).
Il 31 Ottobre 1517 Lutero affissò alla porta della chiesa del castello di Wittenberg le sue 95 tesi nelle quali affrontava il problema della reimmissione dei peccati e della salvezza grazie alla possibilità di attingere al tesoro dei meriti infiniti e abbondanti di Cristo e dei santi, amministrato dalla chiesa. A partire da qui ci fu la frattura definitiva di Lutero con Roma e la chiesa. Nel giugno del 1520 scattava la scomunica nei suoi confronti che sarebbe diventata definitiva nell’anno successivo quando egli fu costretto a presentarsi davanti la dieta imperiale di Worms per discolparsi e abiurare le dottrine condannate come eretiche, ma Lutero restò fermo nelle sue posizioni e fu messo al bando dalla dieta imperale ma fu salvato dal duca di Sassonia e fu nascosto per 10 mesi alla Wartburg, dove compose numerosi scritti come la traduzione in tedesco del Nuovo Testamento.

Lutero fu l'artefice dello scisma protestante, l'iniziatore della Riforma.
Per quanto riguarda i sacramenti Lutero conserverà il battesimo e l’eucarestia e tutti i cristiani diventavano sacerdoti con il battesimo.
Ogni potere viene da Dio e ogni autorità risponde solo a lui, e l’ordine vocazionale stabilito da Dio assegna a ciascuno il proprio compito (Amt) e la propria vocazione (Beruf) all’interno di una società rigidamente gerarchica.

I due regni per Lutero sono entrambi di Dio, rappresentano la mano destra (quello spirituale) e la mano sinistra (quello temporale). Con la destra Dio governa i cristiani, con la sinistra, cioè con la legge, i non cristiani.
Lutero fu dunque il promotore di un nuovo movimento religioso che intendeva rinnovare il rapporto dell'uomo nei confronti di Dio, criticando la dissoluzione, il degrado morale e l'eccessivo interessamento della Chiesa di Roma alle faccende temporali.

Inutile ricordare come il Protestantesimo, dal quale presero forma molte correnti religiose successive (Calvinismo, Anglicanesimo, Metodismo e molte altre) divenne la religione più importante del nord Europa e dell'America settentrionale, influenzandone necessariamente l'evoluzione e lo sviluppo culturale.

I quattro punti cardinali della religione Protestante e della teologia di Lutero sono: Solus Christo, Sola Scriptura, Sola gratia, Sola fide.
Solo Cristo è l'unico Maestro, nessun altro che non sia la sua stessa Parola evangelica può porsi tra Cristo e l'uomo: ecco che i pastori protestanti sono solamente i portatori della parola di Cristo e non suoi ministri temporali o intermediari.
Huldrych Zwingli è il fondatore del Protestantesimo svizzero e il primo dei teologi riformati. Nacque il 10 gennaio del 1484 (cinquantadue giorni dopo Lutero) a Wildhaus, una cittadina a una quarantina di chilometri da Zurigo. Arrivò a una posizione protestante più o meno contemporaneamente a Lutero, ma per lo più indipendentemente da lui. I loro ambienti erano diversi: Lutero fu istruito dai discepoli di Gabriel Biel secondo i principi della "via moderna"; Zwingli, invece, fu educato secondo il pensiero della "via antiqua" di *Tommaso d'Aquino. Inoltre, a differenza di Lutero, il riformatore svizzero fu anche fortemente influenzato dall'Umanesimo di Erasmo. Come diversa era la loro formazione, così era anche il modo in cui Lutero e Zwingli si avvicinavano alla teologia. In particolare, mentre Zwingli riteneva che nessuna dottrina dovrebbe essere contraria alla ragione, Lutero accordava alla ragione un ruolo decisamente minore in ambito teologico. Tale divergenza risultò quanto mai evidente nel loro atteggiamento a proposito della presenza di Gesù Cristo nella Cena del Signore.
La riforma religiosa di Zwingli si basa su due idee fondamentali: il rifiuto del culto dei santi, considerato superstizioso; la negazione della presenza reale di Cristo nell'eucarestia. Le tesi di Zwingli vennero riprese da Calvino, ma la sua dottrina più importante è quella della predestinazione, che radicalizza le dottrine luterane del servo arbitrio e della giustificazione per sola fede. Calvino afferma infatti che gli uomini sono predestinati alla salvezza o alla dannazione da un disegno di Dio. Se dunque le opere non valgono ad assicurare la salvezza, tuttavia il bene operare nell'attività professionale è per il credente una forma di preghiera e un segno dell'essere stato scelto tra i predestinati alla salvezza. Si riconoscono quindi profonde analogie tra le due dottrine, con la differenza che quella di Calvino è più sviluppata sul dogma della fede e della salvezza.

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