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Stregoneria in Tanzania


Dopo la prima guerra mondiale, l’Africa orientale tedesca passò sotto mandato inglese e divenne territorio del Tanganica; tra le iniziative vi fu un’ordinanza anti-stregoneria, a seguito delle lamentele delle congregazioni missionarie per l’attività dei curatori indigeni. Esse cercavano di scoraggiare l’uso di pratiche locali, in uno scontro tra medicina tradizionale e occidentale trasfigurato in quello tra bene e male. Il discorso sulla stregoneria, nell’universo locale diventava strumento interpretativo e di gestione dei problemi del male e della sventura. Il mondo occidentale industrializzato, oggi sembra incredulo davanti al fenomeno della stregoneria, ma non dovrebbe  esserlo dato che per secoli ha messo al rogo persone con accuse simili; però questa situazione costituisce purtroppo una dura realtà presso gran parte della popolazione tanzaniana. Le credenze nel maleficio non sembrano essere dovute alla mancanza di istruzione perché dai saggi di alcuni studenti  dell’università di Dar Es Salaam è emerso che essi hanno una reale credenza nella stregoneria; ma la spiegazione scientifica poteva spiegare solo come ciò accadeva, non perché. L’umanità da sempre lotta con il problema del male e credere nel maleficio era una risposta ad esso.

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