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La tv e l’umanista


La convergenza, che coinvolge processi tecnologici, economici, istituzionali e culturali, crea un testo televisivo che è in continua espansione (su altre piattaforme, creazione di nuovi universi narrativi e testuali) e che contiene già i fenomeni della sua espansione. Il panorama americano è quello che meglio illustra questa convergenza, in particolare nel telefilm.
L’approccio di questo testo non è scientifico, perché vuole inserirsi nel filone degli studi umanistici (l’umanista si interessa al fatto singolo, lo analizza, lo colloca temporalmente e ne riconosce lo stile), anche se minoritari all’interno degli studi sulla tv, perché il concetto di creatività televisiva si è scontrato con una concezione romantica della creazione artistica (i testi televisivi vengono analizzati per riflettere su politica, tecnologia, identità e differenze sociali ed etniche, ma non come fattore artistico) e con la natura industriale della tv (il successo televisivo come successo di massa). Solo con l’affermarsi del concetto di Quality tv (anni ’80 - USA), si è sviluppato un nuovo filone di approcci che mira a indagare le qualità estetiche e artistiche del testo televisivo, ad analizzare le modalità formali (qualità tematiche e stilistiche) con cui un testo è costruito e a dare un senso complessivo dei singoli significati.

Tratto da LA TELEVISIONE COME TESTO ESPANSO di Francesca Masciadri
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