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La documentazione del XI e XII dell'area del Valdemone


Lo studio della documentazione scritta di XI e XII secolo consente di ricostruire per l'area del Valdemone una rete viaria piuttosto articolata e organica e tesa a garantire i collegamenti in senso nord – sud tra l'interno della Sicilia e la costa tirrenica.
Fermandoci a esaminare gli itinerari di lunga percorrenza, della parte più orientale del Val Demone, i numerosi riferimenti presenti nelle fonti attestano l'esistenza di una serie di assi viari che collegavano i centri principali. Si riconosce in particolare un primo asse che a partire da Troina si dirigeva verso nord, cioè verso i monti di S. Elia di Ambula, lunga la valle del S. Elia, per giungere poi alla Portella Maulazzo. La rilevanza di questo itinerario nelle comunicazioni attraverso i Nebrodi risulta evidente dai due centri terminali di questo tracciato: Troina e San Marco d'Alunzio, la prima sede vescovile e prima capitale della contea, la seconda luogo di residenza di Adelasia durante la minorità di Ruggero II. Lo specifico spessore dei due centri, quale traspare chiaramente dalle fonti della prima età normanna, trova la sua ragion d'essere nel ruolo, sul quale ritorneremo tra breve, che entrambi rivestono già in età bizantina e ancora nel corso dell'ultima fase della conquista islamica.
Un secondo itinerario fa capo al comprensorio di Randazzo. Un terzo si individua nei dintorni di Rometta, in stretta connessione con il centro fortificato. Possiamo inoltre ipotizzare l'esistenza di un ulteriore asse viario lungo il crinale del Dinnamare, al quale si attestavano in un sistema a pettine, una serie di assi ortogonali che risalivano le fiumare, discendendo in alcuni casi lungo il versante opposto.

Tratto da LA VALLE D'AGRÒ di Gherardo Fabretti
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