Skip to content

Goffman - Ruoli inconguenti (non presenti alla rappresentazione)


Vi sono anche ruoli incongruenti relativi a persone non presenti alla rappresentazione, ma che ne sono al corrente:
- addetto ai servizi: è specializzato nel costruire/mantenere/riparare lo spettacolo che i suoi clienti insceneranno per altri (dall’allestimento della scena alla cura della facciata personale degli attori); conosce i segreti dello spettacolo (per questo spesso è soggetto a un dovere di discrezione, e in alcuni casi l’équipe tende a incorporare in sé gli specialisti che sono venuti a conoscenza di segreti vincolanti [es: assumendo stabilmente gli avvocati che hanno curato gli interessi di un’azienda]), ma non ha le responsabilità di chi deve inscenare una rappresentazione. Si creano situazioni diverse – e a volte anche ambigue – a seconda che lo specialista sia a un livello inferiore o superiore del suo cliente, ma di certo l’anonimato, in molti casi, riveste un’importanza fondamentale, anche perché per la gente è spesso causa d’imbarazzo lo specialista il cui lavoro richiede una veduta di retrospettiva sulla loro rappresentazione;
- istruttore: insegna all’attore come costruire una impressione, ma allo stesso tempo è parte del pubblico, e illustra con sanzioni le conseguenze delle scorrettezze (es: genitori);
- confidente: colui al quale l’attore confida le sue colpe, spiegando come l’impressione suscitata non corrisponda alla realtà; è estraneo alla rappresentazione, e non specula sulle confidenze che riceve (al contrario dello specialista) perché è legato all’attore da amicizia o riguardo;
- collega: i colleghi presentano la stesa routine allo stesso genere di pubblico, ma non compaiono di fronte allo stesso pubblico nello stesso tempo e luogo. Presentano comuni difficoltà, parlano lo stesso linguaggio sociale; fra di loro, la facciata può non essere mantenuta, e instaurarsi un clima di distensione. Se un estraneo è allo stesso tempo collega, può essere temporaneamente riconosciuto come “membro ad honorem dell’équipe”, in un complesso di solidarietà che si viene a creare tra soggetti che, seppur non facenti parte della stessa équipe, tuttavia condividono uno status comune (tanto da essere colleghi).
Non bisogna dare troppa importanza al fatto di essere colleghi di qualcuno, ma neanche troppo poca: Un collega disincantato può sempre diventare un traditore, rivelando i segreti dei “confratelli”; inoltre, un collega può non mantenere una facciata consona al ruolo suo e dei suoi colleghi, gettando addosso ad essi il discredito del pubblico e, quindi, causando loro un danno.
Non tutti i tipi di colleghi sono uguali: in alcune categorie, il cattivo comportamento di uno non influenza il giudizio sugli altri; in altre categorie, questo legame è più forte e anche le conseguenze dell’azione di un collega possono ricadere sugli altri colleghi, con i quali forma una specie di équipe.

Tratto da LA VITA QUOTIDIANA COME RAPPRESENTAZIONE di Luca Porcella
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.