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Stima e utilizzo delle differenze-coefficiente di stagionalità

MODELLO ADDITIVO
1. Stimo la componente di fondo attraverso le medie mobili
2. Stimare le differenze di stagionalità: Xt (dati) – componente di fondo
3.
- Calcolare le medie per i diversi periodi di stagionalità: ad esempio media di tutti i valori che stanno nell’inverno (i valori li prendo dalla colonna differenze di stagionalità)
Posso usare anche la tabella pivot mettendo al centro come misura le differenze di stagionalità e cambiano il conteggio in media. Nelle righe in questo caso metto le Stagioni.
- Differenze corrette di stagionalità: in presenza di un modello di tipo additivo devono avere media nulla:
* calcolo la media dei valori ottenuti al punto 3
* calcolo gli scarti dalla media appena calcolata: primo valore delle medie delle differenze di stagionalità – media appena calcolata
* fare la media dei nuovi valori ottenuti e vedere che siano tendenti a 0.
4. Ottenere la serie destagionalizzata:
* copio le differenze corrette per tutti i valori
* la serie destagionalizzata è data da Xt – differenze corrette (riferito allo stesso periodo di stagionalità).
5. Ora si possono effettuare le previsioni: in corrispondenza della nuova serie si può fare un’estrapolazione della componente di fondo e poi stagionalizzarla.
* Faccio il grafico con i valori della serie destagionalizzata con i valori di t.
* Per fare le previsioni devo fare strumenti – analisi dati – regressioni
Y : serie destagionalizzata
X : valori del tempo
* Se i coefficienti sono significativi, posso usare le funzione TENDENZA
Y nota : serie destagionalizzata
X nota : tempo
X nuova : nuovi valori del tempo
Costante = 1
F2 Ctrl Shift e Invio
* Questa è la stima della sola componente di fondo, se vogliamo ottenere la serie destagionalizzata dobbiamo aggiungere alla componente di fondo il coefficiente di stagionalità corretto.
t indica il coefficiente angolare della componente di fondo

CONFRONTO TRA IL MODELLO CON LE MEDIE MOBILI E IL MODELLO CON LE VARIABILI DUMMY
I coefficienti di stagionalità esprimono la variazione rispetto a inverno, primavera, estate, autunno.
Per passare dal modello in cui sono presenti i coefficienti di stagionalità e la componente di fondo al modello con le variabili dummy.
Bisogna costruire il grafico.
Il nuovo coefficiente è dato dall’intercetta precedente + il coefficiente di stagionalità del valore che non consideriamo nel modello con le variabili dummy.
Il coefficiente angolare (b) non cambia.
Per calcolare in linea teoria i parametri del modello di prende in considerazione la distanza tra il 1° valore dell’inverno e il 2° valore della primavera sulla retta additiva, bisogna calcolare la differenza tra il valore tra il coefficiente di stagionalità dell’inverno e il coefficiente di stagionalità della primavera.
ESERCIZIO: passare dal modello con le medie mobili al modello con le variabili dummy.
Tolgo l’autunno al posto della primavera.

DATI: COEFFICIENTI DI STAGIONALIZZAZIONE
I -1,99
P 2,24
E 2,13
A -2,38
Ft = 3,26 + 039 t
RISULTATI:
a = 3,26 - 2,38 = 0,88
b = 0,39
di = (-1,99) – (-2,38) = 0,39
dp = 2,24 – (-2,38) = 4,62
de = 2,13 – (-2,38) = 4,51
ESERCIZIO: passo dal modello con le variabili dummy al modello con le medie mobili e i coefficienti di stagionalità.
Per calcolare l’intercetta e capire di quanto traslare la retta devo fare le media delle differenze significative dei coefficienti (di, da) = -4.43.
Di questo devo calcolare la metà = - 2,21516.
a = 5,50 – 2,21 =
b = 0,39
di = -4,24 – (-2,21) = - 2,02
dp = - (-2,21) = 2,21
de = -0,11 – (-2,21) = 2,11
da = -4,63 - (-2,21) = -2,41
ESERCIZIO: passo dal modello con le variabili dummy avendo eliminato la primavera al modello con le variabili dummy eliminando l’autunno.
Guardiamo di quanto traslare la retta: differenza di stagionalità rispetto all’autunno = -4,63
a = 5,50 + (-4,63) = 0,88
b = 0,39
di = -4,24 – (-4,63) = 0,39
dp = 0 – (-4,63) = 4,63
de = -0,11 – (-4,63) = 4,52

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