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Cosa furono veramente le crociate?


Esaminare i motivi di questa permanenza nella cultura contemporanea, e chiarire come un momento storico tale, sia stato in realtà diverso, da come venne spesso rappresentato e interpretato.  H.E. Mayer, (interesse per come operava il potere dei signori in pratica , vicinanza con gli studi istituzionali. Interesse per il modo di operare del potere reale in a attraverso le frammentate strutture feudali del regno) anni fa lamentava  l’ambiguità di un  fenomeno che ebbe così grande diffusione e popolarità ma che mancava di definizione precisa e concorde. Cosa furono realmente le crociate? Dibattiti dalle conclusioni più svariate; inoltre una dei motivi della loro mancanza di  definizione è perché furono un riflesso del contesto circostante, che le visse, ne raccolse solo alcuni aspetti, poi confluiti in ciò che oggi definiamo come “crociata”. (Molti la considerarono come impresa auspicabile, ma mai come obbligo religioso da dover adempire in modo forzato). Durante il Medioevo, non vi fu mai una definizione precisa di questa impresa con il termine di “crociata”. Mayer sosteneva la centralità di Gerusalemme come obiettivo militare e spirituale, e come tratto distintivo del sistema delle indulgenze.   Questo approccio è stato definito “tradizionalista”. Sul fronte opposto, J. Riley-Smith, ha sostenuto invece che bastava l’autorizzazione del papa per definire la spedizione come “crociata”, perciò essa esisteva con l’autorità pontificia. Approccio definito “pluralista”, in quanto comprendeva tutte le spedizioni, anche contro eretici...definendole in tale modo. Esso quindi estende le cronologia ben oltre la caduta di Acri del 1291.

Tratto da LE CROCIATE di Elisa Giovinazzo
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