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Parlamenti unicamerali e bicamerali


La classificazione dicotomica tra parlamenti unicamerali e bicamerali appare chiara ma due organi legislativi dei paesi sino a qui analizzati non rientrano in una tale classificazione: quello norvegese e Islandese i legislatori norvegesi sono eletti contestualmente come i membri di una sola assemblea ma dopo l’elezione si dividono in 2 camere grazie all’auto-selezione di ¼ dei membri stessi che vanno a formare la seconda camera. Le due camere hanno commissioni legislative comuni ed ogni disaccordo tra esse viene risolto da una sessione plenaria del complesso dei rappresentanti. Più o meno la stessa descrizione vale per il caso islandese dove però la seconda camera veniva formata da 1/3 dei parlamentari. Questi parlamenti hanno perciò alcuni caratteri dell’unicameralismo e altri de bicameralismo: la risoluzione dei conflitti per mezzo di sessioni plenarie non evoca necessariamente una forma di unicameralismo: decisioni in seduta congiunta sono tipiche anche nell’ambito dei bicameralismi non ambigui.
1/3 dei paesi del mondo hanno parlamenti bicamerali mentre 2/3 hanno un parlamento bicamerale. Il rapporto nelle 36 democrazie è diverso: il bicameralismo è più comune.
I 13 paesi con parlamento unicamerale sono per lo più piccole democrazie: la Grecia è la più grande del gruppo. Nessuna di queste democrazie è un sistema federale. I 9 sistemi formalmente federali delle nostre 36 democrazie hanno sempre un sistema bicamerale.

Tratto da LE DEMOCRAZIE CONTEMPORANEE di Filippo Amelotti
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