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I venticinque anni della Società delle Nazioni tra luci (poche) e ombre (molte)


Al momento della sua costituzione la Società delle Nazioni contava 42 membri, poi 57.
Tuttavia la società nasceva con limiti, primo fra tutti l'assenza degli Usa che dopo essere stati i promotori della Società delle Nazioni, non ne divennero mai membri a causa della bocciatura del Consiglio. Nei primi dieci anni di vita la Società delle Nazioni dimostrò comunque di essere in grado di gestire alcune crisi politiche tra potenze minori (Svezia e Finlandia sulle isole Aaland, crisi sul referendum dell'Alta Slesia, contenzioso sulla città di Memel, conflitto territoriale tra Grecia e Bulgaria.
A partire dal 1926, momento in cui la Germania divenne membro e l'Urss iniziò a partecipare alle riunioni del Consiglio, la società divenne per alcuni anni un foro di dialogo effettivamente capace di trovare soluzione ad alcune questioni (in prevalenza territoriali).
Tuttavia l'organizzazione non poté sopravvivere alla crisi del 29 e nel momento in cui sorsero conflitti tra le grandi potenze emerse la debolezza della Società.
Il primo caso importante → 1931 quando la Cina chiese l'intervento in Manciuria invasa dal Giappone → la Società delle Nazioni non fu in grado di impedire l'instaurazione giapponese (1932) e le sue proteste portarono solo all'uscita del Giappone nel 1933.
Il governo fascista italiano e la sua politica coloniale portò ad una nuova grave crisi nel 1936 quando venne condannata l'occupazione dell'Etiopia tramite sanzioni economiche, l'Italia lascia la Società nel 1937.
La Società divenne progressivamente uno spettatore passivo → silenzio sulla guerra civile spagnola, inazione rispetto all'aggressività tedesca → l'ordine di Versailles sta crollando e non è più in grado di influenzare gli accadimenti internazionali.
La Società delle nazioni veniva formalmente abolita nel 1946.
Motivi del fallimento:
Motivo di natura tecnica: il meccanismo di decisione in seno al Consiglio richiedeva quasi sempre l'unanimità rendendo difficile l'adozione di decisioni.
Sempre di natura tecnica: la complessa procedura di revisione del Covenant che impediva modifiche che tenessero conto dell'evoluzione del contesto internazionale.
Assenza di indipendenza della Società dagli stati membri.
Legame indissolubile tra i trattati e il Covenant, che rendeva la società uno strumento per imporre una pace ingiusta agli sconfitti revisionisti.
Il ricorso alla forza non era del tutto bandito.
Visioni non omogenee tra i membri sul ruolo della società.
Carattere eurocentrico.
Diffidenza reciproca tra stati e scarsa disposizione a cedere sovranità.
Mancata partecipazione Usa e la facilità di ritiro.
Carattere pionieristico della Società, un primo tentativo di instaurare un regime di sicurezza collettiva.
Contributo essenziale per la formazione dell'ONU: the League is dead, long live to the United Nations!

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