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IL DISCORSO MEDICO SULLA DIAGNOSI


La medicina tecnico-scientifica rappresenta l’ideologia medica che impone una sola idea della salute e della malattia di cui siamo produttori e servitori. La salute può divenire alterata e la vita può venir meno solo per azioni di aggressioni esterne o di fattori genetici e l’eliminazione di queste cause porta la medicina ad abolire le malattie e dettare regole di vita che garantiscono la salute psico-fisica di ogni individuo. Questo al fine di conservare la vita e sconfiggere la morte. Dunque la scienza medica ha il compito di individuare l’aggressore, eliminarlo e creare le condizioni perché vi sia una difesa adeguata del’organismo.
Con tali premesse la società tende a concedere alla medicina il potere assoluto che pretende. Il modello medico scientifico ha il consenso e la fiducia concessa dalla comunità e rappresentata dal fatto che sempre più, attraverso i media, si parla di guerra utilizzando la metafora medica. Vi è una visione positiva e consolidata della medicina come strumento di difesa dalle malattie e la scienza medica mantiene continuamente un solido rapporto con il potere.
Secondo Capararo nell’ultimo secolo la psichiatria si è trovata in una posizione insostenibile, divisa tra un voto di fedeltà ai patti stretti con il potere economico e l’esigenza di seguire l’evoluzione scientifica. Vi è un profondo ripensamento dell’ideologia medico-scientifica sulla base di una collaborazione responsabile tra chi fa scienza e chi la subisce. L’idea è che gli individui possano essere messi nelle condizioni di sostenere responsabilmente la proprie e l’altrui sofferenza.

Tratto da LE RADICI CULTURALI DELLA DIAGNOSI di Carla Callioni
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