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Il travestismo

Nel racconto di fate la maga dovrebbe corrispondere alla figura o alla maschera davanti al quale viene a trovarsi l’iniziando. Nella fiaba la maga e il maestro del bosco sono un equivalente reciproco -> entrambi bruciano o fanno cuocere i bambini nella caldaia.
Tra l’immagine della maga e quella dello stregone della foresta il racconto di fate rivela una parentela, esistono cause storiche. Nel rito partecipano uomini travestiti da donne, questa rispondenza la si trova anche nei miti in quanto il benefattore-donatore è una donna.
Nella natura femminile della maga si può scorgere un riflesso dei rapporti matriarcali, questi rapporti entrano in collisione con l’autorità maschile. Quando esisteva il rito dell’iniziazione  questo processo doveva esser già terminato -> il rito è la condizione di accettazione  nella società maschile.
Lo stesso iniziando è considerato come donna, il suo nome segreto è un nome femminile in quanto il grado più alto del rito dell’iniziazione  include la capacità di trasformarsi in donna e questa trasformazione avviene nella foresta.

La maga-rapitrice è collegata col complesso dell’iniziazione cui si collega anche l’atto della consegna dell’aiutante. Gli attributi della maga e certe sue azioni si ricollegano anche con le rappresentazioni del regno della morte. L’andata dei bambini nella foresta era l’andata verso la morte, ecco perché la foresta  figura sia come dimora della maga che rapisce i bambini sia come ingresso all’Ade.
Con l’apparire dell’agricoltura e della religione agricola tutta la religione silvestre si trasforma in un’autentica diavoleria ->  il grande mago diventa uno stregone, la madre e signore degli animali diventa una strega che si impadronisce dei bambini per divorarli non simbolicamente.

Tratto da LE RADICI STORICHE DEI RACCONTI DI FATE di Selma Aslaoui
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