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Teorie del cinema dopo la prima guerra. Critica scritta, Musterberg e Delluc


Nella seconda metà degli anni Dieci si assiste a un evidente salto di qualità del pensiero sul cinema. Accanto alle riviste corporative e alle fan magazines, cominciano ad apparire un po’ ovunque pubblicazioni indipendenti e orientate verso la riflessione estetica – teorica. Inoltre l’ampio spazio accordato sempre più stabilmente alla discussione sul cinema dalla stampa quotidiana e dai periodici letterari e culturali testimonia il credito ormai acquisito dalla nuova forma di espressione negli ambienti della cultura ufficiale.
In questo periodo compaiono i primi libri interamente dedicati al cinema.
Si colloca solitamente verso la metà degli anni Dieci la transizione dal cinema delle origini al “modo di rappresentazione istituzionale”.
Compaiono scritti sempre più complessi e approfonditi sul cinema. Il metodo comparativo gioca un ruolo essenziale (confronto tra il cinema e le forme di espressione tradizionali più accreditate), Si “combatte” per la sua completa ammissione nel sistema istituzionale delle arti e si inizia ad indagarne i requisiti specifici.

Lindsay (Usa) : ha promosso il cinema che in quel momento era al centro di polemiche. Cinema  come “pittura e scultura svolgentesi nel tempo”.
Hannon (Usa) : cinema come arte della riproduzione.
Musterberg (Usa) : studia i rapporti fra il funzionamento del cinema e l’attività della mente e i requisiti estetici della rappresentazione cinematografica.
Freeburg (Usa) : ricorre a più riprese all’analogia musicale.
Vuillermoz (Fra) : idea (vedi Musterberg) che il linguaggio cinematografico assomigli al funzionamento della mente e tema dell’analogia musicale.
Delluc (Fra) : sostenitore di una concezione del cinema che, pur riconoscendo una posizione centrale all’autore – regista, attribuisce un uguale rilievo al potere di rivelazione della macchina da presa e all’apporto della realtà impressionata.
Bellonci (Ita) : primo reale tentativo di rinnovamento e di mobilitazione profonda della critica.
Luciani (Ita) : affermazione della diversità radicale del cinema dalle arti drammatiche.

Tratto da LE TEORIE CLASSICHE DEL CINEMA di Laura Righi
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