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Rivoluzione francese: la convenzione

Rivoluzione francese: la convenzione


Le elezioni per la nuova assemblea nel settembre 1792.  la nuova assemblea, la Convenzione proclamò la repubblica. Scomparsi i foglianti, la destra era occupata dai girondini, la sinistra dai deputati della montagna, il centro da una massa di più di 400 deputati che oscillava tra i 2 partiti e si chiamava palude.
Il primo atto dello scontro fu il processo del re. Per i montagnardi rappresentati da Robespierre, Luigi, colpevole di alto tradimento per aver cospirato con le potenze straniere doveva essere considerato nemico della nazione, non un imputato avente diritto di un processo. La maggioranza della convenzione decise di processarlo davanti ai deputati; la Gironda per ritardare l’esito del processo fece appello al popolo come unica autorità legittima. La proposta dei girondini fu respinta. Il 14 gennaio 1793 fu approvata la condanna a morte del re e il 21 gennaio fu ghigliottinato.
L’Europa monarchica minacciata dalle frontiere francesi  e i suoi privilegi dopo l’occupazione del Belgio, Nizza e Savoia dava vita alla prima coalizione antifrancese. Nel 1793 la convenzione dichiarava guerra all’Inghilterra, Olanda e Spagna. In Marzo fu evacuato il Belgio. Il crollo delle armate rivoluzionarie fece perdere alla Francia tutte le terre conquistate sulla riva sinistra del Reno
In Francia ci fu una crisi finanziaria: il valore della moneta era crollato.
Ci fu una guerra civile che interessò soprattutto il dipartimento della Vandea. Dal 10 marzo l’ovest contadino della Francia insorse. I suoi bersagli erano la repubblica giacobina. La coscrizione obbligatoria e la città che depredava la campagna. In suoi valori erano il re la chiesa e la difesa della piccola proprietà contadina.
La convenzione istituì un comitato di salute pubblica con il compito di vigilare sul consiglio esecutivo e sui ministri.
1793 gli austriaci avevano invaso la Francia settentrionale. La costituzione del 1793 rappresentò una novità di rilievo: l’elezione a suffragio universale maschile con il sistema uninominale dell’assemblea legislativa. Da un lato tutto il potere legislativo era affidato a un’unica assemblea, dall’altro per l’approvazione di leggi importanti per la vita della nazione era previsto il ricorso al referendum.

Tratto da LE VIE DELLA MODERNITÀ di Filippo Amelotti
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