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Gestione degli usi nella legislazione anti-inquinamento

Gestione degli usi

Il legislatore individua 4 usi (potabile, balneazione, molluschicoltura, vita dei pesci) con parametri di qualità differenti.
Potabile→ Occorre classificare l’acqua secondo 3 categorie: A1 (trattamento fisico semplice e disinfezione), A2 (trattamento fisico e chimico normale), A3 (trattamento fisico spinto) in base al trattamento necessario. Si possono individuare 3 aree di tutela: tutela assoluta (captazione), zone di rispetto, zone di protezione (ricarica, emergenza, riserva).

Balneazione→ nel periodo pre-balneare, balneare e post-balneare sono previsti controlli e modalità di questi.

Vita dei pesci→ si fa la classificazione delle aree più interessanti (di solito nei parchi) e si individuano specie salmonicole e ciprinicole.

Molluschicoltura→ per garantire che il prodotto finale sia atto al consumo umano.

Altre classificazione della acque sono le Aree sensibili (alta concentrazione di nitrati) e le zone vulnerabile (elevato carico di azoto).

Il piano deve assicurare l’equilibrio del bacino idrico, la competenza dell’A.d.B. e deve tenere conto di tutti gli aspetti visti finora. Si tiene conto dei fabbisogni, della disponibilità, del minimo deflusso vitale, della capacità di ricarica della falda e degli usi compatibili.
Il piano di tutela è parte integrante del piano di bacino.

Tratto da LEGISLAZIONE ANTI-INQUINAMENTO di Marco Cavagnero
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