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La dottrina di Ippolito

La dottrina di Ippolito 


Sono i vescovi a custodire e garantire il deposito della dottrina perché sono i vescovi che con la successione degli apostoli ne hanno ereditato il dono della verità. La chiesa di Roma possiede poi una antichità particolarmente eminente perché proviene da Pietro e Paolo. È questa la prima base teologica per le pretese di Roma sulle altre chiese.
All'epoca di Ireneo le Chiese hanno ormai una solida organizzazione, con delle liste episcopali che testimoniano la diretta discendenza di un vescovo da un determinato apostolo. Addirittura la Chiesa Romana nel 190 col vescovo Vittore vorrà imporre anche alle chiese d'Asia la nuova interpretazione della Pasqua, che sancirà la rottura definitiva col giudaismo.
Al nome di Ippolito è legato al Contro Noeto e all'inizio della letteratura esegetica d'osservanza cattolica. Ippolito è maturato in Asia Minore, probabilmente a Smirne, nel clima di entusiasmo apocalittico della fine del II secolo. Dunque i suoi primi problemi sono esegetici e sono puntati sui libri che trattano la fine del mondo: il Libro di Daniene e l'Apocalisse di Giovanni. Ippolito,a differenza di Ireneo, riconosce nei romani la bestia che sale dal mare e vede in cristiani e romani due eserciti contrapposti, uno secondo la potenza di Satana e l'altro secondo la potenza di Dio. Quando compare il monarchianismo, Ippolito prende a cuore il problema trinitario e scrive il Contra Noetum dove sostiene la concezione della divinità non monarchica ma economica (cioè in tre unità distinte). La persona di Gesù Cristo. Chi era e quale era il suo rapporto col padre? Giustino e Teofilo avevano intelligentemente sistemato la faccenda ispirandosi al prologo del Vangelo di Giovanni, identificando Gesù con il Logos. Il Logos era prima immanente (endiatheos) al Padre; poi viene proferito dal padre (prophorikos) all'atto della creazione. Cristo era dunque il Logos, il verbo, proferito e incarnato tramite Maria.
Ma questo non risolveva i problemi dell'unità divina e del rapporto del Figlio e dello Spirito Santo col Padre.

Tratto da LETTERATURA CRISTIANA ANTICA di Gherardo Fabretti
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