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La sensibilità storica di Eusebio



Eusebio così crea i 15 libri della Preparazione evangelica e i 20 libri della Dimostrazione evangelica. In questo imponente complesso Eusebio si propone di presentare il rapporto della religione cristiana con la filosofia pagana e la tradizione giudaistica sulla base di un continuo riferimento alle fonti, sia filosofiche sia scritturistiche sia storiche, al fine di dimostrare che la religione cristiana rappresenta l'espressione della più perfetta razionalità nell'ambito della pratica religiosa e dall'altro lato la completa realizzazione della rivelazione diretta di Dio agli uomini.
La sensibilità storica di Eusebio dà il massimo nella Storia ecclesiastica. La condizione di privilegio che Costantino dona alla religione cristiana è secondo Eusebio la testimonianza definitiva della vittoria finale della verità cristiana contro l'errore delle potenze demoniache pagane. Eusebio è abbagliato da Costantino, tanto da sembrargli quasi il prototipo del monarca cristiano, immagine del Logos Divino, colui che ha inaugurato l'unione di stato e chiesa, il tempo della pace prefigurato dalle parole messianiche.
Eusebio è consapevole di scrivere un'opera del tutto nuova così all'inizio delinea i limiti della materia trattata: successioni episcopali, persecuzioni, eresie, contrasti coi giudei, personaggi che si sono illustrati con l'azione e con gli scritti. L'opera mostra una vastissima conoscenza della precedente letteratura cristiana, cui Eusebio aveva accesso soprattutto nella biblioteca origeniana di Cesarea, che riporta spesso in ampie citazione dirette.
Nonostante le approssimazioni e carenze, con il suo ripiegarsi a tracciare la storia del tertium genus, dopo quello dei giudei e dei pagani, e col suo inserimento nella trama della storia di tutta l'umanità, di cuil il genus cristiano è il coronamento, apre la strada a quella concezione totalizzante e tipicamente cristiana della storia del mondo vista come storia della salvezza dell'uomo peccatore per volere e opera di Cristo. La sua Storia ecclesiastica sarà un modello durevolissimo.
Aggiungiamo che la sensibilità storica eusebiana fa sì che si avverta anche in ambito esegetico con esiti di grande significato. Nonostante fosse un grande ammiratore di Origene egli rimase estraneo alla sua spiritualità concentrandosi sull'interesse filologico, valorizzando questo aspetto nella Bibbia. La sua esegesi dell'AT (Commenti a Isaia e ai Salmi) non esclude completamente l'allegorismo ma lo tempera con il letteralismo, inaugurando una stagione di letteratura esegetica molto florida in area siropalestinese.

Tratto da LETTERATURA CRISTIANA ANTICA di Gherardo Fabretti
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