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I grandi comparatisti stranieri

Lo studio comparativo della letteratura ha eretto i suoi monumenti negli studi del tedesco Curtius, dell'austriaco Spitzer e del tedesco Auerbach. Il nome di Curtius è legato a La letteratura europea e il medioevo latino, che rivela una continuità tra la letteratura latina antica e quella medievale. Il suo intento è rifondare le basi culturali dell'Europa, seviziata dalla barbarie nazista.

Il caso di Spitzer è più emblematico: perseguitato dalle leggi antiebraiche, lascia la Germania per la Turchia e gli Stati Uniti. Al centro dell'indagine è l'opera in quanto organismo linguistico di cui rivelare la specificità rispetto alla norma esterna (diventando il rappresentante della critica stilistica). In Linguistics and Literary History, Spitzer analizza l'influenza tra individualità artistiche: cosÏ, la capacità di invenzione linguistica di Rabelais va collocata all'interno di un sistema più ampio.

Come Spitzer, Auerbach (autore di Mimesis) si rifugia prima a Istanbul, poi negli Stati Uniti. Il suo metodo è diverso da quello di Curtius: Curtius mira al grande quadro storico; Auerbach analizza minuziosamente pochi frammenti, convinto che nel microcosmo dell'attività letteraria si possono ritrovare gli elementi di un'epoca e che l'esame stilistico di un'opera riveli lo spirito di un periodo.

Tratto da LETTERATURA COMPARATA di Domenico Valenza
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