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Il termine ricezione nel vocabolario della comparatistica

Il termine ricezione nel vocabolario della comparatistica

Il termine ricezione è entrato nel vocabolario della comparatistica intorno al 1970 sostituendo quello tradizionale di fortuna. Il concetto di ricezione si riferisce non alla circolazione o alla popolarità di un testo, ma designa il contributo semantico che il lettore dà alla vita di un testo.

Il testo entra nel sistema di comunicazione: perchè comunicazione possa esserci il messaggio deve passare dall'emittente a un destinatario. Se il destinatario non riceve, la comunicazione fallisce. E' questa l'idea sociologica di letteratura: senza l'intervento del lettore anche un capolavoro si riduce a dei segni neri, come osserva Sartre in Che cos'è la letteratura? (1947).

Il ruolo del lettore si fa più attivo in età romantica, con la diffusione di una letteratura popolare e con la pubblicazione a puntate di romanzi. Il romanticismo ha creato un pubblico in senso moderno, una readership. La ricezione di un testo è anche condizionata dall'immagine che il lettore ha già del suo autore e sarà proporzionata anche al grado in cui le sue attese saranno soddisfatte.

I meccanismi della ricezione sono complessi e variano secondo le epoche, le tecnologie editoriali, i luoghi e i contesti. Chevrel ha rilevato l'importanza dell'elemento geopolitico negli studi sulla ricezione: frontiere culturali e politiche non coincidono sempre. L'area germanofona è certo omogenea ma in uno studio sulla ricezione si dovrà distinguere tra Germania, Austria e Svizzera tedesca.

Tratto da LETTERATURA COMPARATA di Domenico Valenza
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