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L'importanza della traduzione

La traduzione, in quanto contatto e scambio tra sistemi linguistici, è di grande importanza tra i comparatisti. Tradurre non è solo spostare un segno linguistico da un codice all'altro, ma anche trasferire pensieri e concezioni del mondo da una cultura all'altra. La traduzione può accendere contese politiche, ed essere strumento di potere nella realtà di arrivo del testo straniero.

Impossibile è una traduzione definitiva: le traduzioni sono tutte destinate a scadere. Perciò non esiste una sola traduzione: sarebbe come credere di imporre la moda di oggi a tutte le generazioni future. Detto ciò, l'equivalenza negativa tradurre = tradire, va sostituita da traduzione = tradizione, come osserva Folena: la traduzione permette la diffusione di pensieri altrimenti inaccessibili.

Inoltre, il punto è che neppure l'originale è mai del tutto compreso. Chi legge e interpreta un testo, originale o traduzione, è comunque impegnato in un lavoro di approssimazione al senso, mai di conquista del senso. La traduzione è il massimo grado del carattere contingente di ogni tentativo di interpretazione. Intorno al tradurre si è sviluppata una lunga riflessione già dall'antichità classica.

Tratto da LETTERATURA COMPARATA di Domenico Valenza
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