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Letteratura e pubblicità in Italia. De Amicis e i futuristi


Una prima interessante rappresentazione della pubblicità in Italia c’è alla fine dell’Ottocento, con Edmondo de Amicis: in La carrozza di tutti egli osserva infastidito i manifesti sugli omnibus: gradualmente però comincia ad accettare e addirittura ad ammirare la pubblicità. Lo scrittore anticipa il tipico gesto futurista, ovvero l’esaltazione del moderno proprio perché rovescia i canoni tradizionali del bello.
I futuristi immetteranno materiale pubblicitario anche nei loro testi poetici, come nella raccolta di Ardengo Soffici Simultaneità e chimismi lirici; il simultaneismo è un concetto che gira nell’atmosfera delle avanguardie europee, formalizzato nei quadri del 1911. Il poeta vuole riuscire a dare l’idea di una società che si fa sempre più complessa attraverso le proprie sensazioni; le simultaneità non seguono un filo logico, associano tra loro sensazioni, ricordi e immagini, somigliando alla psicanalisi freudiana e le associazioni di pensiero.

Tratto da LETTERATURA E PUBBLICITÀ di Mario Turco
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