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I romanzi di Vitaliano Brancati

Esponente di un'interpretazione satirica della sicilianità, Vitaliano Brancati nasce a Pachino nel 1907. Dopo gli studi si trasferisce a Roma, dove aderisce al fascismo, per poi approdare all'antifascismo. Il primo romanzo in cui si rivelano i suoi temi è Don Giovanni in Sicilia (1941), in cui il gallismo degli uomini siculi è rappresentato comicamente: il protagonista Giovanni Percolla, dopo essersi sposato ed aver cambiato vita, rientra a Catania e si riabitua alle comodità di un tempo.

Con il romanzo Il bell'Antonio (1949), Brancati tocca un argomento all'epoca tabù, cioè quello dell'impotenza sessuale: siamo in periodo fascista, e Antonio Mangano, che ha fama di grande amatore, non riesce a consumare il matrimonio con la moglie Barbara; ciò diventa motivo di scandalo, dato l'impegno del fascismo a favore della procreazione; solo alla fine della guerra Antonio pare recuperare la propria virilità, sebbene Brancati renda difficile sapere la verità.

L'efficacia della sua scrittura sta nella sua satira graffiante, che non a caso fu più volte colpita dalla censura: anche a teatro e nelle sue collaborazioni con il cinema, Brancati impiegò la rappresentazione dei costumi sessuali come chiave interpretativa dell'intera società, siciliana compresa.

Tratto da LETTERATURA ITALIANA MODERNA E CONTEMPORANEA di Domenico Valenza
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