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Le raccolte successive di Pasolini

Nelle raccolte successive prevale una violenta polemica contro il potere, e la delusione per l'evolversi della situazione italiana. La religione del mio tempo (1961) descrive con nostalgia la purezza del mondo popolare che si sta imborghesendo in conseguenza del boom economico.

In Una serata romana, Pasolini ricorre al verso libero e a temi tipici delle Ceneri, il tema  dell'impurità del popolo e della sua innocenza. In Ad alcuni radicali, Pasolini si scaglia contro i radicali de "Il mondo" di una trentina di anni prima: le loro belle maniere, la loro cultura non nascondono la verità: sono anch'essi servi del capitale. In In morte del neorealismo, Pasolini difende il Neorealismo contro Cassola, ricordandone i meriti politici, morali, artistici: esso, sigillato col sangue partigiano, esprimeva il dolore del proletario, piangendo del suo pianto.

Ancora più pessimistica la raccolta Poesia in forma di rosa (1964), che descrive un contesto ormai degradato e massificato, mentre le illusioni rivoluzionarie sono definitivamente perdute. Fra le ultime raccolte pubblicate in vita, Trasumanar e organizzar (1971).

Nel 1975 esce La nuova gioventù, che comprende La meglio gioventù con un suo rifacimento, in cui si evidenzia la scomparsa delle campagne friulane. Nelle poesie postume, oltre ai temi segna-lati, vi sono anche interessanti sperimentazioni, come il testo plurilinguistico L'italiano è ladro.

Tratto da LETTERATURA ITALIANA MODERNA E CONTEMPORANEA di Domenico Valenza
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