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Ungaretti e Leopardi : la memoria


Una tematica che Ungaretti affronterà anche nei confronti di Leopardi. A proposito del canto leopardiano A Silvia, che si apre sul verso Silvia, rimembri ancora, Ungaretti annota: Memoria: e Silvia nella memoria discorre, presente per sempre, corpo presente. Nel saggio su Petrarca, Ungaretti usa più volte le parole del campo semantico dell'infinito. In un passaggio del Poeta dell'oblìo incontriamo una enigmatica endiadi così formulata: Laura; infinito. La creatura umana è una sorta di infinito. Più avanti Ungaretti, a proposito della condizione di Petrarca dopo la morte di Laura, parla di infinito della memoria risolto nella perfezione di un'ideale forma,  e poi di immortalità di ricordo ora perfetta. Nello stesso saggio, e nello stesso contesto, Ungaretti rileva che nella poesia leopardiana si manifesta una illusione di infinito della quale il poeta ci fa partecipi suggerendoci l'idea della verità di tutto. L'infinito di Laura, l'immortalità del ricordo, il sentimento della reintegrazione dei corpi nella poesia sono riconosciuti provvisori e illusori di fronte all'approdo ultimo di Petrarca, che placa la sua ansia ricercando infine l'immortalità dove veramente risiede, e non sarà ritrovata Laura, dove ritroveremo i nostri cari morti.

Tratto da LETTERATURA MODERNA E CONTEMPORANEA di Gherardo Fabretti
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