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I contatti tra letterature nel periodo romantico



Mai come nel periodo romantico i contatti tra lingue e scrittori sono stati così frequenti. I viaggi divennero sempre più diffusi, come l'informazione giornalistica, gli incontri tra scrittori e le traduzioni. Le traduzioni sono considerate fondamentali e proprio in questo periodo aumentano esponenzialmente; Madame de Stael ne parla approfonditamente.
Tradotte le opere, esse assumono dignità e importanza internazionale e contribuiscono a creare una inedita comunanza di gusto, determinando sviluppi imprevisti nelle letterature straniere. Grazie alla conoscenza internazione di Scott il romanzo in Italia fu concepibile e a lui si ispirarono molti scrittori successivi come Balzac, Hugo, Dumas, Vigny, Tolstoj.
Grazie a Scott il romanticismo riscopre anche il suo passato nazionale, il suo folklore, i suoi costumi e da lui seguiranno poi i Grimm e altri. Trainante fu la letteratura inglese con le Stagioni di James Thomson, quattro pometti che costituiscono la prima testimonianza di una sensibilità romantica. Edward Young con Il Lamento: ovvero pensieri notturni sulla vita, la morte e l'immortalità, la cui ambientazione notturna e cimiteriale contagerà l'Europa. Thomas Gray e la sua Elegia scritta in un cimitero di campagna, un uomo che riscoprirà anche la mitologia nordica, che porterà una ventata di novità nel panorama classicistico degli dei greco – romani.
James Macpherson conobbe un successo senza precedenti con i due poemetti Fingal e Temora, fatti passare per traduzioni del mitico poeta bardo Ossian. I Canti di Ossian, riunione di Fingal e Temora conobbero un successo enorme e in Italia furono ripetutamente tradotti da Melchiorre Cesarotti.
Goethe e Schiller, Lessing e Herder rilanciarono Shakespeare e l'importanza del genio. Si inizia a formare un canone europeo basato proprio sulla nozione di genio che mette sullo stesso piano, indipendentemente dalla lingua, dal luogo e dal tempo, Omero, Dante, Shakespeare, Goethe e Byron. È la personalità artistica a contare di più adesso e non il codice. Shakespeare diventa l'archetipo, il modello di realismo romantico da cui tutti gli artisti vogliono partire, alla ricerca di un capostipite che legittimi storicamente la loro modernità.

Tratto da LETTERATURE COMPARATE di Gherardo Fabretti
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