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Il Romanticismo come rivoluzione del pensiero

Il Romanticismo come rivoluzione del pensiero


Dopo il Rinascimento, è il Romanticismo la più grande rivoluzione del pensiero e del gusto moderno. Tutti i principali paesi europei, anche se in tempi e modi diversi, lo hanno conosciuto: più duraturo in Germania, in Italia si stabilisce dal 1816 e in Francia dal 1820, con Lamartine e le sue Méditations Poètiques. Questi alcuni caratteri principali del Romanticismo.
- Sostituzione dell'antichità classica col Medioevo. 2.    Sogno della lontananza come nostaglia, esotismo e pittoresco. 3.    Rifiuto dell'imitatio e delle regole e dei generi aristotelici. 4.    Primato dell'immaginazione, della sensibilità e della malinconia. 5.    Fascino per la morte e il soprannaturale. 6.Il Sublime. 7.Auscultazione della natura, aspirazione alla libertà, esaltazione ed esplorazione dell'io.
Caratteristica fondamentale del pensiero romantico è che l'individuo conosce il mondo per reazione ad esso, vale a dire, soggettivamente; Goethe direbbe, genialmente. Il mondo esiste solo nella forma che l'intelletto umano riesce a dare alle sensazioni dell'esperienza. La conoscenza non è mai compiuta perchè non si fonda sull'acquisizione completa di qualcosa di esterno alle capacità conoscitive dell'individuo.
Ovviamente la mancanza di oggettività del reale implica una sua frammentazione e la moltiplicazione delle prospettive.
- “Cosa” diventa la stessa coscienza individuale.
- Le “cose” diventano immagini della coscienza.
- Gli uomini possono parlare del mondo esterno e agire nella speranza di una reciproca comprensione solo se si mettono d'accordo prima.
- I fondamenti di verità del linguaggio vacillano perchè le parole si approssimano al significato senza mai raggiungerlo completamente perchè esso muta continuamente a seconda del contesto. La comunicazione è imperfetta perchè non c'è più un codice universale.
- La realtà è un tutt'uno con l'esperienza degli individui quindi è in continuo mutamento. Il Romanticismo è l'epoca che più di ogni altra vede la cultura dell'uno e dei molti (da qui l'interesse per le nazioni).
- Vive nell'ambiguità, diviso tra giudizio soggettivo e oggettivo bisogno di assoluto che gli dia un senso di sé e delle cose. Da qui il tipico carattere oppositivo, binomico, dei romantici: luce - ombra, bene – male, libertà – schiavitù, moto – stasi, familiare – strano.

Tratto da LETTERATURE COMPARATE di Gherardo Fabretti
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