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Le origini dei Cultural studies


Grosso modo i Cultural Studies tentano di indagare i contenuti che stanno da una parte e dall'altra della tenue linea di demarcazione tra il condizionamento delle forze esterne (politica, pubblicità...) e le libere scelte del soggetto. In questa prospettiva la letteratura è considerata una delle numerose espressioni che costituiscono una cultura, assieme alla politica, alla filosofia, alle arti, al cinema, alla televisione, ai giornali, allo spettacolo. Per letteratura in questo campo non s'intende un insieme organico di testi letterari, esprimenti una visione diffusa del mondo, per quanto contraddittoria e complessa, ma una produzione di linguaggi diversi e polimorfici in cui si esprimono, anche indipendentemente dalla volontà degli autori, tensioni, ansie, intendimenti e conflitti di tutta un'epoca, per lo più connessi con problemi di ordine ideologico. La vision del mondo non è unica: ne emergono molteplici che si confrontano conflittualmente nella pagina mettendo in crisi quella che sembra o si è fatta passare per la versione ufficiale.
Le origini dei Cultural Studies si trovano nello strutturalismo francese degli anni Sessanta, che considerava la cultura e la letteratura come un insieme di pratiche da ridurre a regole e convenzioni, costruzioni da smontare in segmenti di significato. Mythologies (Miti d'oggi) di Roland Barthes è un testo capitale in questo senso. Barthes studia il funzionamento di varie espressioni culturali, dalla lotta libera alla pubblicità delle automobili e dei detersivi, al cervello di Einstein. Barthes vuole mostrare che la creduta sacralità dei fenomeni culturali si basa su costruzioni contingenti e storiche, capaci di influenzare secondo fini precisi la sensibilità sociale.
I Cultural Studies cercano di ridare importanza e dignità alla cultura popolare delle classi inferiori, oscurata dalla promozione esclusiva della letteratura alta. Recuperare le voci perdute, oppore la nozione di cultura popolare a quella di cultura di massa, quest'ultima considerata una forma di oppressione ideologica che vede nel fruitore dell'opera artistica o letteraria un puro consumatore, strumentalizzato dal potere, questi sono argomenti tipici dei Cultural Studies.

Tratto da LETTERATURE COMPARATE di Gherardo Fabretti
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