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Come proteggersi dalle critiche


tecniche potenti che possono causare l’interruzione della comunicazione, devono essere usate solo dopo che un’onesta comunicazione ha fallito lo scopo e l’altra persona pesiste nel vittimizzarsi, non ascoltare, non rispettare. Richiede cautela e abilità discriminativi. Lo scopo è interrompere una forma di interazione distruttiva e umiliante.

La procedura:
1.    tentativo di cambiare la comunicazione frustrante in una più onesta e chiara, se fallisce:
2.    decisione, sotto propia responsabilità, di intervenire con una tecnica protettiva
3.    risolta l’interazione scorretta si torna immediatamente a una comunicazione più aperta secondo il criterio del compromesso è soddisfacente.

-    disco rotto: ripetizione calma  e sistematica del proprio punto di vista, nient’altro deve essere introdotto nella conversazione oltre l’oggetto di principale interesse; a livello verbale: con calma e ripetere costantemente ciò che si vuole senza irritarsi
-    annebbiamento: consiste nel rispondere “forse, può darsi”, quando può essere pericoloso chiarire il proprio pensiero, permette di rimanere della propria opinione evitando lo scontro con l’altro, può essere la premessa per revisione di un problema
-    ignoranza selettiva: rispondere solo a quelle parti di conversazione che ci sentiamo di accettare, ignorando quelle sgradevoli/manipolative, si riduce l’importanza degli aspetti negativi e rinforza i positivi
-    disarmare la collera:  per evitare che la collera altrui trascenda e diventi violenza fisica; dire all’altro che si è disposti a parlare solo se assumerà un atteggiamento più calmo, lasciare momentaneamente da parte l’oggetto su cui si discute per risolvere la collera cercando di capire cosa ha determinato l’effetto
-    separare gli spunti: indicata quando le critiche degli altri confondono settori diversi, se non si trattano separatamente gli spunti si rischia di cadere nel senso di colpa (per es. mescolare questioni di diritto con affettive)
-    inchiesta negativa: per evitare di interiorizzare le critiche (ripetere dentro sé le parole negative dell’altro rende più vulnerabili), richiede un atteggiamento apparentemente innaturale perchè prescrive di non sottrarsi alla critica ma provocarla ulteriormente (c’è qualcos’altro che non va?) ; permette di ottenere > informazioni sul proprio comportamento
-    riduzione senso di colpa: ogni volta che si è portati a dire scusa si coglie l’occasione per valutare dentro noi se chiediamo scusa effettivamente per una colpa nostra o altrui in cui si è forzatamente coinvolti. Se un fatto è davvero da attribuire a negligenza personale, riconoscere la propria colpa, rende degni di rispetto
-    imparare a negoziare: situazioni in cui la collera dell’altro è legata a uno stato emotivo alterato, l’intervento non può limitarsi a una tecnica protettiva; mostrare con chiarezza che siamo in grado di capire i suoi sentimenti (cenni del capo, forme di rinforzo non verbale) e che siamo adatti a dargli l’aiuto necessario. È importante dare l’impressione di possedere sicurezza e calma di chi è esperto in situazioni del genere e competenze necessarie per affrontare.

Tratto da LEZIONI DI PSICOLOGIA SOCIALE di Antonella Bastone
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