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I riferimenti ricorrenti e lo stile di Orazio


È comunque difficile collocare le singole odi in una ben definita tipologia poetica, soprattutto per la contaminazione di generi diversi, tipica di Orazio. È però possibile individuare precisi temi: il paesaggio, l’angulus come luogo di poesia, l’amicizia, la vocazione poetica.  Il paesaggio può essere fortemente stilizzato secondo il modello del locus amoenus: una campagna tranquilla, sede di un convito, dove il riposo e la vita rustica regnano sovrani. Ma Orazio descrive anche un paesaggio più “dionisiaco, fatto di rupi, boschi e fonti, dove l’uomo non ha mai messo piede. L’angulus per Orazio è il piccolo podere personale, luogo privilegiato perché noto e sicuro, figura simbolica dell’esistenza del poeta (in quanto forma dei suoi affetti) e figura simbolica della sua esperienza poetica (è uno spazio che rappresenta l’ordine e il senso).L’amicizia di Orazio è fondamentale ed è particolareggiata a seconda della persona. Il tema della vocazione poetica si può riassumere nell’entusiasmo del poeta per la funzione che gli è stata assegnata dalle Muse e dalle altre divinità.
Per quanto riguarda lo stile esso si riassume nella perfetta semplicità espressiva – fatta di un vocabolario molto semplice, dall’impiego moderato di figure retoriche e dalle costruzioni grammaticali scorrevoli – , nella cosiddetta arte della iunctura, un collegamento audace che riesce a lanciare un messaggio originale, e nella sobrietà e limpidezza delle espressioni.

Tratto da LINGUA E LETTERATURA LATINA di Gherardo Fabretti
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