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Dall'epoca di Alessandro al sec. XI, la cultura Greca



Dall’epoca di Alessandro al secolo XI, le espressioni della civiltà ufficiale, alessandrina prima, successivamente bizantina, si andarono allontanando sempre più dalla tradizione popolare, non solo con l’uso della lingua che era il frutto di un’imitazione più o meno raffinata del greco antico, ma anche a motivo di uno spirito aristocratico e teologico: quella civiltà finì così per diventare estranea al popolo greco. Nei secoli della dinastia dei Paleologhi e delle dominazioni straniere, franca e turca, assistiamo a una lotta fra queste due correnti opposte: da un lato una tradizione rigida e inerte, basata sull’imitazione formalistica dell’antichità classica e su un cristianesimo ortodosso, dall’altro uno spirito di rinnovamento, fondato sulla tradizione popolare, arricchita dal contatto con elementi stranieri, soprattutto occidentali. Al tempo stesso, ci si sforza di conciliare e unificare tali due correnti per dare vita a una cultura nazionale.
Durante tutto il periodo dal secolo XV alla fine del XVII, la Chiesa è anche quella che controlla e dirige la vita intellettuale. Lo scopo era la difesa dell’ortodossia.  Le opere apologetiche e polemiche costituiscono la parte più cospicua della produzione letteraria del primo secolo di dominazione turca.
Le relazioni commerciali con l’Occidente, soprattutto con Venezia, dove vi era una colonia greca fiorente, e l’avvento dei gesuiti in Oriente (1583 a Costantinopoli, 1590 a Chio) con l’istituzione di scuole, misero i greci in contatto con la cultura occidentale. Elementi di questa cultura vengono introdotti in Grecia, quando vi fanno ritorno, dagli studenti del collegio greco di Roma, istituto nel 1517 dalla Chiesa cattolica, e da quelli delle scuole greche della colonia di Venezia, fondate durante il secolo XVII. Libri greci in gran numero escono dalle stamperie che dei greci avevano creato  a Venezia. I centri di vita culturale si moltiplicano in Grecia. Scuole superiori e secondarie sono istituite un po’ dovunque. Particolare rilievo ha in questo campo l’attività del patriarca Cirillo Loucaris (1572-1638). Ingegno forte e illuminato, si avvalse dell’aiuto di greci arricchiti per fondare parecchie scuole, introdusse la stampa a Costantinopoli, e, mantenendo rapporti con i protestanti mentre si batteva contro i cattolici, contribuì ad ampliare gli orizzonti del pensiero greco favorendo la libertà di ricerca. Fu lui a promuovere la traduzione del Vangelo. Loucaris dovette però soccombere alle accuse dei cattolici e fu mandato a morte dai turchi nel 1638

Tratto da LINGUA E LETTERATURA NEO-GRECA di Gabriella Galbiati
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