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Gadamer – La filosofia dell’ascolto


Sul tema dell’ascolto, Gadamer riprende l’espressione mondo della vita di Husserl. All’orecchio te-desco essa non si riferisce alla scienza. Nel discutere il tema dell’ascolto non si intende affrontare un problema di metodologia delle scienze. Al contrario è la quotidianità che deve essere presente.

Il tema che fa da sfondo ad una filosofia dell’ascolto è l’universo delle lingue. Tra questa filosofia dell’ascolto e la voce umana c’è un rapporto di prossimità e intimità. La voce dice qualcosa che, per il fatto essere detta, c’è. Qualcosa c’è, ma il ci non è a sua volta un qualcosa. Nell’epoca della riproducibilità questo ci perde qualcosa della sua forza, se si è circondati dal mattino alla sera dalla voce della televisione e dal turbinio di immagini. Solo il parlare reale porta ad essere vigili.

L’immediatezza evidente della lingua non è tanto un vedere, quanto quel nesso interno che correla l’udire nel senso di prestare ascolto ed il comprendere nel senso di intendere: l’unità e l’indivisibilità di ascolto e comprensione. Se in una lezione accademica si invita uno studente a leggere una frase a voce alta e questi non la comprende, allora neppure noi la comprenderemo.

Ascoltare e comprendere sono a tal segno inseparabili che a parlare è tutta l’articolazione del linguaggio. Non soltanto i suoni linguistici, ma anche i gesti del parlante, tutto deve combinarsi in una unità convincente. Dove questa unità manchi, non si comprenderà.

Tratto da LINGUAGGIO di Domenico Valenza
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