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"Anti-100 years of Cinema Manifesto" di Mekas. Stile come forma


Nello stesso contesto del centenario del cinema appare l’"Anti-100 Years of Cinema Manifesto" di Jonas Mekas, anche se con meno pubblicità e impatto. Voleva esprimere il suo dispiacere per la celebrazione ufficiale dei cento anni del cinema che, per lui, era la celebrazione esclusiva del cinema mainstream. Il manifesto si apre con una parodia della Genesi: “God understood that something fundamental was missing. That’s why he decided to create the film camera and the filmmaker to whom he said:-Now here is an instrument called motion picture camera. Now go and film and celebrate the beauty of the creation and the dreams of human spirit, and have fun with it-. But then the devil explained to the filmmakers the principles of commercial cinema, that is, of making money  with the movie camera. In turn God created the independent avant-garde filmmaker”.
In reazione all’evento ufficiale del centenario, Mekas implora la celebrazione dell’ alternative cinema. “I want to celebrate the small forms of cinema, the lyrical form, the poem, the watercolor, etude, sketch, portrait, arabesque, and bagattelle, and little 8mm song”. Mekas promuove il tipo di cinema alternativo al cinema narrativo. Lui non lo specifica come non-narrativo e non dà istruzioni o regole. Per lui lo stile non è determinato da particolari tecniche o combinazioni di esse. Style equals the choice of a singular form, that is, the small form.

Tratto da LO STILE CINEMATOGRAFICO di Laura Righi
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