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Gli inizi della comunicazione intenzionale


-    durante i primi  mesi le reazioni del neonato sono semplici reazioni a stati di tensione, la comunicazione è intenzionale da parte del bimbo e diretta/volontaria da parte della madre. Il comportamento del bimbo è indizio che è interpretato dalla madre come messaggio o richiamo; col tempo, dato che i bimbi sono appagati dalla madre, capisce che i suoi pianti hanno funzione comunicativa (primi elementi del linguaggio)
-    la maturazione delle facoltà senso-motorie  e coordinamento dei diversi schemi di comportamento imprimono un carattere sempre più diretto e intenzionale; la madre suscita le attività del bimbo, alla comunicazione espressiva si sovrappone una fatta di gesti e parole.

Con l’affermarsi del rapporto oggettuale, passaggio da passività a attività nell’espressione dei sentimenti, il bimbo esprime sentimenti verso un oggetto identificato e individualizzato. Con l’acquisizione della capacità di spostarsi da solo, la madre deve cambiare comportamenti, intervenendo con ordini e divieti (significato del NO: il bimbo impara a rinunciare a un piacere immediato per un premio futuro, la motivazione è il desiderio di essere amato e paura di perdere l’oggetto d’amore).

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