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Il sostegno finanziario in favore della chiesa cattolica


Ogni anno una quota pari all’8 per mille dell’IRPEF è destinata in parte a scopi di interesse sociale o di carattere umanitario a diretta gestione statale e in parte a scopi di carattere religioso a diretta gestione della chiesa cattolica. Detta ripartizione viene stabilita sulla base delle scelte espresse dai contribuenti in sede di dichiarazione annuale dei redditi.
Un’ulteriore fonte di finanziamento in favore della chiesa cattolica prevede per i contribuenti il riconoscimento della possibilità di dedurre dal proprio reddito complessivo le erogazioni liberali in denaro sino all’importo dio 2 milioni di lire a favore dell’istituto centrale per il sostentamento del clero. È finalizzato a stimolare le offerte volontarie dei fedeli.
Esistono poi ulteriori forme di finanziamento indiretto come per esempio le disposizioni in materia di assistenza spirituale concernenti l’assunzione da parte dello stato degli oneri economici relativi allo svolgimento di questo servizio all’interno delle comunità separate. E le previsioni relative al trattamento retributivo degli insegnanti di religione cattolica  equiparati agli insegnanti statali di ruolo.

Tratto da MANUALE BREVE DI DIRITTO ECCLESIASTICO di Filippo Amelotti
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