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Marshall McLuhan - Gli alloggi


Se il vestiario è un’estensione della nostra pelle personale per immagazzinare e incanalare calore ed energia, l’alloggio è un mezzo collettivo che compete affinché la famiglia o il gruppo possano raggiungere lo stesso fine. A loro volta le città sono un’estensione per soddisfare lo stesso bisogno ma di gruppi più vasti.  Baudelaire vedeva la città come amplificazione delle concupiscenze umane e delle lotte dei sensi.
Per le società tribali, si collegava la costruzione dell’alloggio all’atto di creazione per questo la costruzione della città è sempre collegata ad una celebrazione divina.
Gli uomini vissero in case rotonde finché non organizzarono il lavoro in modo sedentario e specializzato. Le tende erano costruite sulle linee dinamiche del triangolo; prescindendo dalla sua dimensione tattile e riconducendola al visivo, la costruzione prende forma quadrata in quanto organizzata in uno spazio visivo chiuso. La casa, rendendo socialmente accessibili calore ed energia alla famiglia ed al gruppo, provoca nuove specializzazioni e nuove nozioni, compiendo così la funzione basilare di tutti gli altri media. Illuminazione e riscaldamento ci hanno portato alla dominazione dell’ambiente esterno; sono i mezzi di comunicazione che plasmano e modificano i modelli di associazione umana.

Tratto da MARSHALL MCLUHAN E I MEDIA di Asia Marta Muci
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