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Presentazione clinica dello stroke


In generale vi è l’alterazione della coscienza: stupore, agitazione, confusione, perdita di memoria, coma (perdita di coscienza, cioè il soggetto può entrare in coma immediatamente), può presentare convulsioni (la crisi epilettica può essere un esordio di un fatto ischemico o di un fatto emorragico).

L’emorragia sub aracnoidea ci permette di fare diagnosi perché esordisce con un mal di testa violentissimo (è un colpo di pugnale in mezzo alla nuca), in quanto lo stravaso ematico avviene a livello delle meningi che sono ricche di terminazioni nervose (mentre l’encefalo, il parenchima, non ha terminazioni nervose, le sue terminazioni nervose sono perivascolari, attorno ai vasi, quindi devono essere stirati i vasi per avere il dolore).

Differenza:
-    Emisfero sinistro (dominante): disturbi del linguaggio, emiparesi destra, perdita sensitiva destra, emianopsia destra, difficoltà di lettura, di scrittura e di calcolo (associati ad una afasia allargata).
-    Emisfero destro: disturbi dell’attenzione visiva, emiparesi sinistra, perdita sensitiva sinistra, emianopsia sinistra e soprattutto disorientamento spaziale.

Un’altra differenza si può fare è con gli stroke del cervelletto (quelli posteriori), che possono dare:
sindromi alterne: segni motori e sensitivi che ci possono essere in tutti e quattro gli arti (perché le sindromi del tronco per la basilare possono poi prendere sia destro che sinistro perché la basilare è al centro), atassia, disartria, disturbi della coniugazione dello sguardo, amnesia, perdita visiva bilaterale, deficit visivi, la cecità corticale per esempio.

Altro segno è la  TAC che si positivizza, tale da fare vedere la lesione ischemica, dopo 12-24 ore; per cui se noi facciamo una TAC nell’immediato ed è negativa, sicuramente si esclude l’emorragia, l’unico dubbio che resta è lo stroke ischemico (bisogna vedere se recupera o non recupera, potrebbe il soggetto dopo 12-24 ore già recuperato i deficit motori e quindi la TAC venire perfettamente normale oppure persistere i deficit motori o sensitivi che siano e viene fuori il fatto ischemico).

Tratto da NEUROLOGIA di Irene Mottareale
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