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Stroke ischemico


Sta ad indicare che non c’è perfusione di sangue in quel territorio cerebrale, così in quel territorio si avrà morte neuronale, demienilizzazione assonale, seguita da degenerazione assonale, sofferenza assonale, frammentazione assonale, etc. e infine necrosi tessutale.

Lo stroke ischemico si può suddividere in zone, a seconda della zona interessata (a seconda della circolazione):
-    Infarto della circolazione anteriore totale
-    Infarto della circolazione anteriore parziale
-    Infarti lacunari
-    Infarto della circolazione posteriore

Per circolazione anteriore si intende la circolazione carotidea che irrora la parte degli emisferi; per circolazione posteriore si intende la circolazione vertebrale ovvero vertebro-basilare, che irrora la porzione occipitale,cervelletto e parte del tronco encefalo.

Infarti lacunari: sono infarti piccoli, possono anche non vedersi ad una risoluzione tac, perché misurano entro 1 cm.

Incidenza
La gran parte degli stroke ischemici colpisce la circolazione anteriore parziale, quindi a carico del circolo carotideo, ma non all’origine della carotide, ma in un ramo, per esempio della cerebrale media o della cerebrale anteriore (perché la carotide interna si divide in cerebrale media e cerebrale anteriore).

-    Il 34% degli stroke ischemici interessa la circolazione anteriore parziale;  
-    il 24% degli stroke ischemici interessa la circolazione posteriore, vertebro-basilare;
-    il 17% degli stroke ischemici interessa la circolazione anteriore totale, cioè quando la carotide interna è occlusa alla sua origine;
-    c’è poi un 25% di stroke lacunari, più piccoli, che si trovano nelle zone terminali. Quanto più grande è il vaso che viene occluso tanto maggiore sarà il suo territorio di irrorazione: quindi per prendere un piccolo territorio, deve essere un ramo terminale quindi lo stroke lacunare interessa rami terminali sia del circolo anteriore che del circolo posteriore.

Tratto da NEUROLOGIA di Irene Mottareale
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