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Pubblicità online: la community


Gli interlocutori delle aziende, in rete, si creano quotidianamente nuova coscienza, che va a confluire in una coscienza collettiva; alle aziende quindi il compito di entrare nella zona in cui quelle coscienze si formano, ovvero all’interno delle comunità virtuali, gruppi di coscienza in grado di produrre una propria visione delle cose. L’obiettivo delle aziende deve essere quello di investire in communities, fondandole o finanziandole; nelle communities vi è un comune sentire intorno ad un sistema di rituali, rinforzato da icone, una coscienza critica e propri specifici linguaggi; ogni membro ha gli stesso diritti e il coinvolgimento degli stessi membri spesso è molto intenso e reale, nonostante l’ambiente virtuale.
L’azienda quindi non comunica più con un pubblico generalizzato, ma ad individui aggregati in gruppi altamente coesi e con forti identità. La pratica di costruire gruppi per scopi commerciali da parte di imprese è stata definita marketing tribale; è un marketing attrattivo e non selettivo, bisogna creare legami tra i clienti stessi aiutandoli a condividere le stesse passioni e a creare un valore di simpatia attorno al brand.

Tratto da NUOVI ORIZZONTI DELLA PUBBLICITÀ di Mario Turco
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