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Maestro e discepolo nella filosofia classica



Il maestro è diverso dal professore. Non fornisce un insegnamento generale ma diverso per ogni discepolo, che deve avere verso di lui dedizione. L'opera del filosofo si svolge su 2 versanti: cura di se degli altri. Il rapporto maestro-discepolo spesso si basava su una comunanza di vita, vedi Pitagora. Maestro è anche colui che guida all'esperienza del mondo spirituale. Proclo aveva rinunciato alla famiglia per rendersi pienamente disponibile ai discepoli. Socrate produceva in loro un'inquietudine interiore che liberava dalle maschere dell'io, facendo emergere ciò che era racchiuso nel loro animo. Musonio Rufo dice che il maestro non deve parlar tanto ma colpire la mente dell'ascoltatore e mostrare che egli stesso agisce conformemente a quanto sostiene. Epitteto dice che il filosofo deve far comprendere che Dio esiste e conosce tutto. Il maestro deve far da specchio al discepolo e far emergere le sue storture. Condizioni per guidare gli altri: bisogna che il cibo assimilato sia divenuto parte del nostro essere: non in teoria, ma in tutta la vita. E poi bisogna che Dio ci suggerisca di occupare quel posto. Il maestro è in qualche modo vicario di Dio. Il discepolo prima di dedicarsi alla filosofia dev'esser sicuro che non sia solo un' infatuazione, se determinato a disciplinarsi e sopportare varie fatiche. Per scegliere una guida dobbiamo trovare uno rispettoso, fedele, imperturbabile, che non inviti ad ascoltarlo. Ma in verità il filosofo attrae da solo quelli a cui gioverà. Il discepolo dev'essere docile e farsi guidare, e andare dal maestro come da un oracolo, pronto a dargli ascolto. Nelle varie filosofie si parla di riservatezza dell'insegnamento distinguendo tra essoterico ed esoterico. Eso=dentro. Riservato. Con Platone la filosofia stessa diviene riservata, e nel teeteto dice che è riservata agli iniziati. Platone esprime l'assoluta trascendenza dell'Uno=teologia negativa .Nella lettera 7 Platone dice che il conoscere supremoè  di tipo estatico. Il discepolo avrà un'attenzione continua alla sua vita. L'illuminazione mistica non è riservata a pochi perchè elitaria, ma perchè i più la autoescludono.

Tratto da ORIGINI GRECHE DELL'ESICASMO di Dario Gemini
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