Controllo emotivo
- Allenamento fuori dal campo, attraverso strategie per: riconoscere le emozioni, aumentare/ridurre l’attivazione, controllare l’ansia, aumentare/ridurre lo stress;
- Allenamento in campo, attraverso esercitazioni sotto pressione e in situazioni di stress.
- conoscere il profilo emotivo dell’atleta;
- favorire un clima emotivo positivo;
- gestire i successi e gli errori;
- stabilire una routine;
- controllare le distrazioni;
- allenare l’incertezza.
- Pensieri, ovvero la valutazione cognitiva delle sensazioni che provocano l’emozione;
- Sensazione soggettiva, che fa riferimento alle esperienze consapevoli vissute durante un episodio emotivo;
- Modificazioni fisiologiche, che modificano le secrezioni ormonali, il ritmo cardiaco e respiratorio;
- Comportamenti espressivi, ovvero gli strumenti con cui esprimiamo le emozioni.
- modificare i pensieri che le precedono;
- riconoscere e far riconoscere le sensazioni soggettive, le modificazioni fisiologiche e i comportamenti espressivi.
- le risorse a disposizione;
- le situazioni di rischio;
- il controllo della situazione;
- lo sviluppo di nuove strategie.
- Di tratto, che è un fattore stabile della personalità;
- Di stato, che è dovuta a variabili dell’ambiente esterno;
- Cognitiva, che è legata ad aspettative negative;
- Somatica, che è un tipo di attivazione fisiologica misurabile direttamente o indirettamente.
- non variare il metodo di lavoro;
- non ricordare eccessivamente l’importanza di una gara;
- non ricordare le conseguenze di un risultato negativo.
- eustress, che è positivo e necessita di attivazione;
- distress, che è negativo e comporta un eccessiva attivazione.
- Stressor fisici, che si manifestano con deprivazione dei bisogni fisiologici, stimoli dolorosi, situazioni di pericolo;
- Stressor psicologici, che si manifestano con eventi traumatici, difficoltà, conflitti, cambiamenti.
- generali, quando generano stress nell’atleta ma non nel contesto competitivo;
- specifiche, quando emergono nel contesto competitivo e vengono riprodotte in allenamento.
- la competizione, con l’incertezza del risultato, l’ambiente, la responsabilità, le esperienze negative passate;
- l’allenamento, con le condizioni climatiche, la monotonia, gli orari, il carico emotivo e cognitivo.
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Dettagli appunto:
- Autore: Giulia Bonaccorsi
- Università: Università degli Studi di Parma
- Facoltà: Medicina e Chirurgia
- Corso: Scienze Motorie
- Esame: PSICOBIOLOGIA
- Docente: Prof.ssa Vera Ferrari, Prof.ssa Lucia Riggio, Prof. Christian Franceschini
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