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L’organicità del corpo di Jerzy Grotowski


Jerzy Grotowski è uno dei grandi protagonisti del teatro del ‘900. Egli inseguì l’utopia di un lavoro che squarciasse il velo invisibile posto tra gli attori e gli spettatori, perché desiderava coinvolgere questi ultimi in una ricerca di sé stessi. Il suo teatro fu da lui stesso definito povero, inteso come essenziale. Grotowski aveva percepito una attitudine dei corpi tesa alla ricerca dell’attenzione e della concentrazione, ed egli voleva andare verso le radici preculturali dell’organicità corporea dell’uomo. Il suo progetto si sviluppa attraverso stage e coinvolge uomini e donne di culture diverse stimolandone l’incontro culturale a livello pre-verbale.  La ricerca sull’organicità del corpo ha prodotto tecniche e consapevolezze diventate poi un vero progetto pedagogico.
Un esempio è la pratica di lavoro organico, un allenamento e un esercizio di presenza, attenzione, apertura, intenzione. Ascoltare è un esercizio che permette di percepire e rivivere la relazione con lo sfondo che ci comprende e ci attraversa in ogni istante.
Un secondo esempio è la Casa - laboratorio di Cenci (Umbria), dove lavorando a contatto corporeo con il bosco, la notte, il cielo, emerge una pratica fondata su una relazione educativa globale particolarmente utile per riallacciare dialoghi fra il sapere e la memoria, la ragione e le emozioni, i corpi e i pensieri. Questi luoghi tengono vivo il desiderio di una formazione degli insegnanti coinvolgente e capace di provocarli, di rimetterli in discussione, per affrontare in modo radicale le questioni educative del nostro tempo.

Tratto da PEDAGOGIA DEL CORPO di Adriana Morganti
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