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La formazione psicosociale intende intervenire


La formazione psicosociale non si può imporre. E’ un opportunità, un offerta, che il soggetto può cogliere come no. Si possono costringere le persone a fare certe cose (stare seduti sul banco, produrre una relazione) ma non a mettersi in discussione. Per far questo bisogna predisporre il setting adatto e le condizioni ottimali che permettano di fare questo, rispettando i tempi fisiologici di ciascuno. Questo si può fare solo all’interno dei piccoli gruppi, perché sono gli unici nei quali è possibile creare quelle condizioni climatiche, affettive ecc perché ciascuno possa sentirsi libero di mettersi in discussione (proporsi senza la paura di esporsi).
Attività formative e dinamiche dell’identità:
L’identità è un concetto guida di ogni processo di cambiamento, che avviene più facilmente all’interno del piccolo gruppo. Occorre formare adeguatamente il formatore.
Vi è l'esigenza di formare i giovani… una circolare ministeriale poco attuata perché è difficile predisporre strumenti complessi che consentano ai giovani di pensare in modo diverso la realtà scolastica.
Rapporto stretto tra livello di soddisfazione dell’esperienza scolastica e rappresentazione delle istituzioni. La scuola prepara al rapporto con le istituzioni, dal punto di vista interno (in-stituere, c’è dietro sempre un processo). Le istituzioni sono nell’immaginario ed è per questo che possiamo lavorare per cambiarle. L’attività formativa dovrebbe consentire di passare dall’incertezza (se possibili temuti) all’autonomia (se possibili sperati ed attesi). Nella realtà attuale la formazione dovrebbe mirare a due concetti fondamentali: autonomia e cooperazione. Autonomia come quel modo di viversi per il quale contando sulle competenze che hai riesci ad acquisirne altre e ad affrontare situazioni nuove. E’necessario anche cooperare perché qualunque lavoro tu faccia si pone l’esigenza di pensare all’altro. Siamo una realtà nella quale le certezze statuite non vi sono più. Le certezze consistono non nella continuità ma nella possibilità di affrontare positivamente il cambiamento.

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