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Valutazione ambientale strategica (VAS)

Legge 2001/42/CE del 27/06/2001

L’oggetto sono i piani e i programmi che devono avere un’origine pubblica, ovvero può essere anche privata, a deve essere recepita dal pubblico.
Deve essere garantita la sostenibilità del programma nei confronti della biodiversità.
Il termine “sostenibilità” nasce dall’ONU nel documento “Our Common Future”: “lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfa le esigenze del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni”.
La Valutazione ambientale strategica (VAS) è una procedura, quindi nasce da un’idea seguita da un progetto, che viene sottoposto ad una procedura amministrativa. La procedura prevede:
  1. un rapporto di impatto ambientale che contiene i piani del programma;
  2. una descrizione e analisi dello stato attuale del territorio;
  3. le caratteristiche del progetto;
  4. i problemi ambientali derivanti dal progetto;
  5. gli obiettivi di protezione ambientale inclusi nel progetto;
  6. gli effetti significativi che ho sull’ambiente;
  7. quali sono le misure di mitigazione e compensazione;
  8. quali sono le alternative, compresa l’opzione zero;
  9. il piano di monitoraggio, in quanto tutto il percorso di realizzazione del programma deve essere monitorato.
  10. la sintesi non tecnica.
A questo punto parte la verifica e la procedura dell’amministrazione competente.
La conclusone del programma deve essere seguita da un bilancio ambientale complessivo, dopodiché si chiude la conferenza dei servizi. La VAS non esclude la Vlutazione d’impatto ambientale (VIA), infatti i singoli progetti sono sottoposti a VIA.

Caso studio: Olimpiadi Torino 2006

IOC Comitato Internazionale Olimpico
Il Dossier Olimpico viene presentato allo IOC, il quale ha una sua commissione di valutazione, che esegue dei sopralluoghi per verificare che ci siano le condizioni per la realizzazione.
Dal 1992 (dopo la Conferenza di Rio) lo IOC ha preso atto delle pressioni dell’ONU sul tema ambiente, quindi il Dossier Olimpico non è più solo organizzazione del sistema sportivo, ma tiene conto anche dell’ambiente.
Nella presentazione delle candidature, il Dossier deve essere accompagnato dalla Green Card, che spiega gli aspetti ambientali del territorio interessato. In Piemonte ci sono ben 11 aree protette, che hanno in qualche modo favorito il tema dell’attenzione per l’ambiente.
Nel 1999, dopo tutte le verifiche fatte dello IOC, si svolge una sorta di gara finale, in cui i comitati olimpici internazionali di tutto il mondo (uno per ogni Paese) si riuniscono e votano. I candidati erano 6, vengono man mano eliminati e rimangono Torino e Syong (Svizzera).
Legge 285/10/2000 - Interventi per i giochi olimpici invernali “Torino 2006” → è stata una legge necessaria per trovare le risorse finanziare e per capire chi se ne doveva occupare.
È stato scelto un modello, che prevede la presenza di un comitato organizzatore (TOROC), però di carattere privato (lo stato ci ha messo 1600 milioni di euro). Viene creato un soggetto pubblico che detiene le casse “Agenzia Torino 2006”, la quale dipende direttamente dal Ministero delle finanze e dalla regione Piemonte; questi sono i due soggetti che si sono occupati dell’organizzazione. Il TOROC aveva il compito organizzativo e l’Agenzia di spendere i soldi per le strutture sportive e la mobilità. Il TOROC ha vissuto di sponsorizzazioni.
La VAS esce dal fatto che, quando il progetto va in discussione in parlamento, si decide che deve essere fatta una valutazione d’impatto ambientale del piano di interventi (VAS). Una legge dell’Unione Europea sulla VAS è stata recepita in Italia solo nel 2000.
Sempre la legge 285 stabilisce come si applica la valutazione. L’Agenzia entra nella VIA dei singoli progetti, mentre la VAS viene seguita dal TOROC.
La legge 285/2000 per la VAS parte con lo studio di compatibilità ambientale, fatto sotto il coordinamento del Politecnico, che viene poi inviato al Ministero dell’Ambiente e alla Regione.
La data di inizio delle Olimpiadi viene stabilita per l’11/02/2006, quindi per la realizzazione ci sono a disposizione sei anni. La giunta regionale ha giudicato compatibile lo studio del Politecnico, però ha imposto delle modifiche sostanziali. Bisogna fare un monitoraggio ambientale continuo, che si deve tradurre in un bilancio ambientale e in un rapporto di sostenibilità, delineati dai Piani strategici.
Programmi ambientali → Avendo una serie di impatti inevitabili cercano delle compensazioni.

Piani strategici

  1. Piano della mobilità sostenibile:  tutto ciò che riguarda i trasporti e la buona mobilità sul territorio (strade ferrovie, trasporti veloci per i villaggi olimpici, flussi di percorrenza, ecc…) per atleti e spettatori. È un piano “in progress” perché la Regione di man mano controllava che ci fosse veramente sostenibilità.
  2. Piano dei rischi naturali: fondamentale per lo IOC; compito di stabilire come il territorio così com’era avrebbe risposto ad eventuali rischi naturali come, ad esempio, frane e valanghe.
  3. Piano degli inerti: studio, con le ricadute pratiche, della movimentazione del materiale, nonché reperimento per la costruzione di impianti e strutture; si è fatta un’operazione di recupero dei materiali presenti in discarica per realizzare i sottofondi stradali (la legge diceva che non si devono aprire nuove cave).
  4. Piani d’Area Paesistici: nuovi piani che consentono la viabilità (riorganizzazione dell’area a Pinerolo); i trampolini di Pragelato erano un progetto fortemente impattante. Ad esempio è stata rispettata la morfologia della montagna “appoggiando” la pista di salto sul versante spostando una quantità di terra minore rispetto al progetto iniziale.
  5. Piano della sicurezza dei lavoratori e delle popolazioni.
  6. Piano delle Acque: erano presenti 22 bacini per il prelevamento delle acque per l’innevamento artificiale, sono riusciti a diminuire il numero di bacini a 9; sono stati fatti dei progetti naturaliformi (lago naturale e non artificiale) ed è stato fatto uno studio per il prelievo delle acque superficiali (il timore era quello di prelevare troppa acqua). Si è pensato di prelevare acqua dalla falda in modo discontinuo, in modo che la falda non subisse degli abbassamenti drastici; il sistema non ha subito modifiche sostanziali perciò il sistema di pianificazione ha risposto in modo adeguato alle prescrizioni.
  7. Linee guida per la sostenibilità del progetto, nella costruzione e l’esercizio dei villaggi olimpici e Multimedia: predisposto dal TOROC, delinea “istruzioni”per l’edilizia della costruzione dei villaggi e alcune indicazioni sono state riprese dall’Agenzia TO2006, ma sono solo indicazioni, non c’è l’obbligo di seguirle.

Monitoraggio ambientale

  1. Il Piano di monitoraggio è basato su 16 indicatori, relativi a:
  2. Acqua → BOD, misure di portata.
  3. Aria → particolato.
  4. Uso del territorio → rischio idrogeologico.
  5. Consumo energetico → relativo allo svolgimento delle olimpiadi.
  6. Rifiuti → problema gestionale nella fase olimpica.
  7. Ecologia → perdita di biodiversità nelle zone degli impianti.
  8. Qualità dell’insediamento → sistema di costruzione controllato.
  9. Trasporti → sistema per il controllo del flusso e dell’inquinamento; monitoraggio quantità e qualità dei trasporti stradali, autostradali, ferroviari e pubblici su gomma.
L’obiettivo era quello di capire l’incidenza di TO2006 sugli aspetti ambientali e di creare una banca dati. Non ci sono stati impatti territoriali forti con conseguenti ricadute economiche. Gli unici parametri che, nei giorni olimpici, non hanno subito variazioni interessanti sono stati rifiuti e trasporti.
TOROC ha cessato la sua attività nel 2007 ed è tutt’ora in fase di scioglimento. La Regione continua a monitorare per vedere se nel periodo olimpico ci sono stati problemi particolari a lungo termine.

Programmi ambientali

Dovevano servire come elementi di compensazione degli impatti.
  1. Programma sponsor e sostenibilità: nasce dalla constatazione che l’Agenzia TO2006 sapeva dove prendere i soldi, mentre TOROC doveva cercarli. Gli sponsor si dividono in sponsor dell’IOC, i cui soldi però servivano all’IOC stesso (McDonald’s, Coca-Cola); sponsor di TOROC, il quale aveva un settore marketing che cercava nel mondo sponsor diversi da quelli dell’IOC. Siccome i soldi non sono bastati, la Regione, la Provincia e il Comune hanno finanziato a parte TOROC. Però, dato che andava bene chiunque desse dei soldi, alcuni sponsor portavano a problemi etici (per es. Nike → lavoro minorile), che erano in contrasto con la sostenibilità. Il programma doveva sensibilizzate proprio determinati sponsor ad atture pratiche sostenibili (smaltimento rifiuti, parametri di Kyoto), e i soggetti hanno aderito a questo programma adeguandosi a ciò che non era ancora sostenibile (produzione con materiale riciclato).
  2. Programma Green Procurement: prendere tutti gli enti pubblici che rientrano nell’evento TO2006 e fare sottoscrivere un impegno nel fare acquisti verdi (carta riciclata per fotocopie, ecc…); è stato sottoscritto anche da TOROC.
  3. Programma HECTOR (Heritage Climate Torino): quantificare la CO2 in termini di tonnellate prodotte nella fase preolimpica (costruzione, movimentazione materiale, ecc…) e in quella olimpica (movimentazione spettatori). È stato creato quindi un sistema di compensazione (rimboschimenti) per arrivare ad un bilancio nullo di CO2; questi programmi non sono riferiti localmente, ma globalmente (rimboschimento può essere fatto in Cina).
  4. Programma gestione dei rifiuti: si è tentato di coinvolgere le aziende per la raccolta dei rifiuti, in modo da ottenerne una separazione, ma nessuna delle aziende coinvolte era in grado di in toto questa gestione, quindi si è separato solo carta, plastica e organico. Il problema di base però dipende dalla gente che non risponde in maniera adeguata. Il problema più grosso si è verificato nel post-olimpico per lo smantellamento delle strutture, perché l’azienda vincitrice dell’appalto ha buttato tutto il materiale nel fiume; c’è quindi stato un recupero successivo.
  5. Diffusione dell’Ecolabel ai servizi turistici dell’area olimpica: Ecolabel è un marchio che viene assegnato ad un servizio turistico o prodotto che risponde ad un sistema di gestione compatibile con Ecolabel, quindi sostenibile. L’obiettivo è quello di ottenere ricadute positive, per esempio, nel campo energetico (albergo con lampadine a basso consumo).
  6. Programma educazione ambientale: coinvolgere le scuole per produrre idee volte a migliorare il programma TO2006.

L’insieme di questi tre elenchi ha consentito a TOROC di redigere annualmente un bilancio ambientale (2001-2003), rinominato poi nel 2004 bilancio sociale perché i dati ambientali sono stai incrociati con i dati socio-economici (rifiuti, trasporti).
Il percorso della VAS è stato completato, però con un difetto di chisura: il Ministero dell’Ambiente non ha mai preso atto della chiusura di questo procedura che è rimasta in sospeso (è stata chiusa solo di fatto, non di diritto) e nessuno ha preso atto del bilancio finale di procedura della VAS.

Sistema di gestione ambientale

Standard ISO 14001
Regolamento EMAS 761/01
Sono stati entrambi riconosciuti a TOROC.
La delibera della Giunta Regionale, che impone la procedura di VAS, elenca anche tutti i progetti che devono essere sottoposti a VIA perché alcuni progetti non compaiono nell’elenco della direttiva europea (pista da bob e i trampolini di Pragelato). L’Agenzia TO2006 ha presentato i progetti, li ha presentati e la conferenza dei servizi li ha valutati. La pista da bob è stato quello che ha creato più problemi perché ha cambiato sede tre volte con la conseguenza di enormi ritardi, in quanto ogni volta è stata riunita la conferenza dei servizi.
La VAS si applica quindi ai Programmi, ma anche ai Piani (PP, PR, PdB). Il Piano è accompagnato dalla relazione VAS che contiene la descrizione degli effetti ambientali di ogni scelta contenuta nel Piano, ognuna delle quali viene descritta per valutare la compatibilità ambientale. La ricaduta ambientale non deve essere per forza positiva, perché a volte non è possibile, ma deve essere controllata e verificata, cioè devo sapere “a cosa vado incontro” (pensiamo ad un Piano urbanistico).

Tratto da PIANIFICAZIONE AMBIENTALE di Marco Cavagnero
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