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I paesi latino americani tra le due guerre


Negli anni ’20 e ’30 anche i paesi latino americani risentirono fortemente gli effetti dei mutamenti e della grande crisi. Continuarono ad alternarsi instabili regimi liberali e spietate dittature personali, come quelle di: Trujillo a Santo Domingo (1930) di Batista a Cuba (1933) e di Somoza in Nicaragua (1936), tutte destinate a durare ben oltre la fine della seconda guerra mondiale. Anche i paesi più importanti e dinamici dell’America latina sperimentarono così forme di autoritarismo più o meno marcato. Nell’autunno 1930 due sommovimenti politici quasi contemporanei ebbero luogo in Argentina e in Brasile. In Argentina un colpo di stato militare rovesciò il presidente radicale Yrigoyen, seguirono una serie di governi conservatori sotto tutela dei generali. In Brasile una rivolta popolare contro le vecchie oligarchie portò al potere Getulio Vargas, questo diede vita ad un regime totalitario basato sul rapporto diretto fra capo e masse, su un acceso nazionalismo e su un energico intervento statale a sostegno della produzione. In Messico il presidente Lazaro Cardenas portò avanti la riforma agraria iniziata negli anni ’20 e nazionalizzò la produzione petrolifera. Il populismo si sarebbe poi affermato in Argentina negli anni della seconda guerra mondiale con l’ascesa di Juan Domingo Peron.

Tratto da PICCOLO BIGNAMI DI STORIA CONTEMPORANEA di Marco Cappuccini
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