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Tangentopoli e la seconda Repubblica

Tangentopoli e la seconda Repubblica


E’ ormai consuetudine indicare con l‘espressione “Seconda Repubblica” il nuovo assetto politico determinatosi in Italia a partire dal ’92 - ’94. la nuova legge elettorale maggioritaria, la nascita di un tendenziale bipolarismo, sono tutti fattori che caratterizzano il mutamento del nostro paese. L’ultimo decennio del secolo iniziava anche per l’Italia all’insegna di alcune novità politiche accompagnate però dall’aggravarsi della situazione economica ed istituzionale. Per quanto riguarda l’aspetto economico l’inefficienza dalla pubblica amministrazione penalizzava le imprese italiane che perdevano competitività sui mercati internazionali; l’inflazione restava ben al di sopra della media europea ed il deficit del bilancio non accennava a ridursi. Sul piano della vita politica le novità dei primi anni ’90 furono molte: la prima fu la trasformazione del PCI nel nuovo Partito Democratico delle Sinistra (PDS); il nuovo PDS diviso al suo interno e abbandonato dall’ala più legata al vecchi PCI (che diede vita a Rifondazione Comunista) faticava ad imporsi come unico punto di riferimento di sinistra. Sull’opposto versante politico si consolidarono nel settentrione i movimenti regionalisti: in particolare la Lega Lombarda. Nel febbraio ’92 il presidente della repubblica Cossiga sciolse le camere con lieve anticipo sulla scadenza della legislatura. Le elezioni registrarono alcune clamorose novità: seccamente sconfitti la DC ed il PDS, le vere vincitrici delle elezioni risultavano le forze politiche nuove come la Lega Nord e i Verdi. Il parlamento risultava quindi profondamente diviso, e si trovò subito impegnato a trovare un accordo sul nome del nuovo Capo della Stato. Un ampia maggioranza elesse Oscar Luigi Scalfaro. Ma la vita politica italiana stava per essere colpita da un gravissimo scandalo: Tangentopoli. L’inchiesta svelava un diffuso sistema di finanziamento illegale dei partiti, destinatari principali erano in primo luogo la DC ed il PSI. In una situazione già difficile si inseriva poi la componente mafiosa, il 23 maggio ’92 venne ucciso Giovanni Falcone, meno di 2 mesi dopo il magistrato Paolo Borsellino, entrambi erano stati protagonisti della lotta alla mafia. Caduta la candidatura di Craxi dopo le indagini su Tangentopoli, il governo fu affidato a Giuliano Amato.

Amato si dimise e venne nominato Carlo Azelio Ciampi a formare il nuovo governo, l’impegno del nuovo esecutivo era rivolto a favorire il varo di una nuova legge elettorale che recepisse il principio maggioritario.

Tratto da PICCOLO BIGNAMI DI STORIA CONTEMPORANEA di Marco Cappuccini
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