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Difficoltà del FUS e trasformazione Enti autonomi


A vent’anni di distanza la caratteristica straordinaria della legge per il Fus è diminuita non poco: sono venute meno certezze e predeterminazioni di stanziamenti, in particolare è venuta meno l’indicizzazione annuale del Fus.
Il sistema della musica (e più in generale quella dello spettacolo) è tutt’ora in attesa di una legge quadro che delinei i rapporti tra autorità di governo, regioni e comuni in relazione alla discussione in essere sul passaggio effettivo di competenze dallo stato alle regioni in materia di spettacolo.
Il primo schema di decreto (dal governo Dini) stabilisce che la trasformazione in fondazione degli Enti lirici sia facoltativa. Il decreto del 96 rende la trasformazione degli Enti in Fondazioni obbligatoria (fase costituente = tre anni) ma nel gennaio 98 il governo prende atto di alcune difficoltà nel quadro della trasformazione ( l’unico a farcela era la Scala). Il sostegno finanziario dello stato si concretizza sotto due aspetti: il primo sotto forma di “apporto al patrimonio della fondazione”; il secondo è rappresentato dalla quota di ripartizione derivante dal Fondo Unico per lo Spettacolo destinata alle formazioni liriche.
La trasformazione pressoché immediata risponde a una pluralità di esigenze e problemi. Gli organi della fondazione sono il Presidente, il Consiglio d’amministrazione, il Sovrintendente, il Collegio dei revisori. Un decreto ne stabilisce l’autonomia.

Tratto da POLITICA DELLO SPETTACOLO di Laura Righi
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