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Edizioni, redazioni e struttura di Se questo è un uomo

Se questo è un uomo, segnalato nel 1946 da Franco Antonicelli alla casa editrice Einaudi, viene rifiutato, e pubblicato nel 1947 nelle edizioni De Silva di Torino, di sua proprietà. Solo nel 1955 Levi ripropone l'opera a Einaudi, che la pubblica nei Saggi (1958). E' ben più che una curiosità la notizia che Levi aveva già pubblicato, con Debenedetti, un Rapporto sulla organizzazione igienico-sanitaria del campo di concentramento per ebrei di Monowitz sulla rivista Minerva Medica (1946).

Nell'opera, a una breve poesia dello stesso Levi messa ad epigrafe, e una breve Prefazione, seguono diciassette capitoli non numerati. Come dichiara Levi stesso, gli ultimi capitoli sono stati scritti per primi, allo scopo di fissare immediatamente l'ordine dei ricordi.

Questo è il primo libro di Levi, chimico di vasta cultura ma senza ambizioni letterarie; Levi poi finì per abbandonare il mestiere primario e farsi solo scrittore. Anche il Sistema periodico contiene capitoli (Cerio e Vanadio) in cui si rievocano l'amicizia con Alberto e i contatti epistolari (1967), col dottor Lothar Muller, che nel Lager controllava il suo lavoro in laboratorio. Molte poesie de L'osteria di Brema (1975) si riferiscono all'esperienza del Lager, così Lilit e Racconti e saggi (1986).

Tratto da PRIMO LEVI "SE QUESTO È UN UOMO" di Domenico Valenza
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