Basi teoriche della ricerca psicofarmacologica

Grazie allo sviluppo di metodi di indagine istologica, quali marcatori molecolari in grado di localizzare i neuroni che utilizzano i vari neurotrasmettitori, sono stati identificati nel sistema nervoso circuiti ai quali le cellule presenti in determinate aree appartengono, con specifiche afferenze ed efferenze. I vari circuiti neuronali sono invariabili in tutti gli individui di una determinata specie e tra individui che appartengono a specie affini si osservano notevoli omologie di strutture e funzioni nervose. Il mantenimento dell’identità morfofunzionale di ogni neurone nel corso della vita assicura la non ambiguità delle vie nervose e rende stabile il funzionamento del sistema nervoso di ogni individuo.
I circuiti nervosi appartenenti ai diversi sistemi neurotrasmettitoriali controllano con le loro attività ogni forma di comportamento. Su questo concetto di base sono stati sviluppati i presupposti della ricerca psicofarmacologica.
a) il nostro comportamento (comprese le sue anomalie) è determinato dall’attività di sistemi neurotrasmettitoriali. I neurotrasmettitori sono responsabili di ogni attività nervosa, e la corretta regolazione dei processi che li caratterizzano, sintesi, rilascio, azione a livello recettoriale e inattivazione è fondamentale per conferire “normalità” al nostro comportamento. Processi che alterano la neurotrasmissione modificano l’equilibrio comunicativo neuronale e possono essere la causa di patologie nervose o disordini comportamentali;
b) i vari sistemi neurotrasmettitoriali possono essere manipolati farmacologicamente, poiché la loro attività dipende da vie metaboliche e processi cellulari che agiscono all’interno o all’esterno dei neuroni e che possono essere stimolati o inibiti da molecole esogene;
c) l’azione dei farmaci è più o meno specifica e in grado di colpire in maniera selettiva un tipo neuronale;
d) l’efficacia clinica dei farmaci è direttamente analizzabile sul comportamento dei pazienti.