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Boicottaggio della Nestlè


Anni 70: La Nestlè è accusata di promuovere, attraverso l’intervento di dottoresse e infermiere- promotrici nei paesi sottosviluppati- la vendita del latte i polvere nei paesi più poveri in sostituzione del latte materno, con gravi danni in quanto il latte non conservato non da’ gli anticorpi materni, la cattiva qualità dell’acqua, in cui veniva diluito il latte, provocava diarrea e malattie gravi nei bambini, l’eccessiva diluizione del latte provocava casi di malnutrizione. (OMS : 1500 morti l’anno).  Nel 1974 il giornalista Muller pubblicò un libro intitolato “Baby killer”- in Svizzera “ Nestlè uccide i bambini”. Nestlè iniziò un’azione per la difesa dei suoi prodotti. Si creò un’enorme polemica. Il boicottaggio venne sostenuto dal consiglio nazionale delle chiese americane, l’organizzazione INFACT coinvolse il senatore Kennedy. Il caso venne discusso dall’O.M.S. di Ginevra e Nestlè accettò un codice di comportamento stabilito da quest’organismo e la campagna cessò nel 1984 ma solo in modo provvisorio in quanto, saltuariamente, sono state rilanciate accuse regolari di violazione del Codice. (1991 la Chiesa Anglicana decide un nuovo boicottaggio- 200 organizzazioni americane). Nestlè negli anni 90, ha dato prova di una grande rigidità nella gestione della crisi, riaffermando in pubblico la fondatezza della propria politica di distribuzione gratuita di latte in polvere agli asili nido. Gli atti giudiziari dei suoi avvocati e un progetto di neutralizzazione delle critiche non hanno contribuito alla sua immagine.

L’INFACT ha boicottato anche la General Electric alla quale rimproverava di fabbricare dei componenti utilizzati nelle armi nucleari, raccomandando agli ospedali di non comprare più sistemi di radiologia o scanner General Electric. Vi fu un calo considerevole delle vendite.

Nel 1987 Jerry, segretario del movimento contro l’apartheid in Africa del sud, rimprovera alla Shell di non rispettare l’embargo delle Nazioni Unite, per prodotti petroliferi.
Su questo nasce un piano d’azione chiamato” Strategia Nettuno”: Shell decide di attaccare giuridicamente tutte le amministrazioni comunali o i responsabili pubblici che tentano di compiere boicottaggi. Ciò crea una rinuncia delle città a continuare i boicottaggi.
Nel 1990 un appello al boicottaggio viene lanciato dall’Associazione britannica per l’abolizione della vivisezione contro una serie di aziende (L' Oreal, Gillette, Colgate e altre) i cui prodotti per capelli erano stati testati su animali.

Tratto da PROLOGO. LE MARCHE COME FATTORI DI PROGRESSO di Priscilla Cavalieri
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